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sabato, maggio 25, 2013

L'utilità della Psicologia il Counselling dell'Ipnosi nelle relazioni d'aiuto. Marco Chisotti..

Le relazioni d'aiuto son una grande famiglia entro la quale possiamo annoverare di tutto e di più, spesso il discorso dell'aiuto viene liquidato con superficialità dalle persone con soluzioni tampone, soluzioni queste che poco hanno poco a che fare con il reale aiuto che si possa dare a qualcuno.
Ci si aspetta aiuto dal medico, dallo psicologo, dal counsellor, ma si dimentica di chiarire che cos'è l'aiuto, alle volte è più facile dire cosa non è l'aiuto, parlo dell'aiuto psicologico con cui intendo una relazione d'aiuto al vivere. 
L'aiuto non é stare meglio, i farmaci fanno star meglio ma non possono esser considerati un aiuto al vivere, nella stessa misura in cui il doping non può esser considerato un aiuto per lo sport. 
L'aiuto dovrebbe interessarsi a riequilibrare una persona non a "cambiarla", cambiarla vorrebbe dire avere alla fine un persona totalmente diversa, ora mi sta bene che si dica "...... si è proprio cambiata ...... mi sembra un altra persona ......" ma si deve trattare della stessa persona non di un altra persona a tutti gli effetti. 
Il medico molto spesso travisa la richiesta di aiuto psicologico, l'aiuto al vivere con la richiesta di stare bene, il farmaco, lo strumento principale del medico, fa star bene il corpo molto spesso, ma non aiuta la mente, non aiuta ad affrontare la vita, il vivere non è star bene e basta, è crescere nella differenza, percepire é sentire attraverso l'altro, è distinguere il bene dal male, il bello dal brutto, lo psicofarmaco appiattisce la nostra possibilità di percepire riducendo le differenze, omologando le sensazioni, è doparsi per superare l'altro non per vivere con l'altro; vivere è cercare l'equilibrio, l'adattarsi al mondo e  trasformare il mondo, nel rispetto delle regole del vivere comune, regole che son date da ciò che desideriamo, da ciò che vogliamo, da come decidiamo in fondo di vivere.
Quello che posso dire riguardo alle relazioni d'aiuto, e dunque dell'utilità di un intervento di counselling o di psicoterapia  è molto semplice, la medicina, come la psicologia, hanno sviluppato una grande capacità diagnostica tanto da fare dei quadri molto precisi sulla situazione clinica del paziente, la medicina dal canto suo, nel campo della psiche, usando dei correttivi farmacologici, allevia i sintomi, ma quasi mai riesce a curare i comportamenti, come si dice spesso "diagnosi perfetta ..... paziente morto", la psicologia, lavorando sulla statistica e la comparazione fa altrettante diagnosi, spesso molto precise e chiare, ma non ha la cura, la diagnosi e la prognosi non curano, spesso stupiscono per la precisione e la chiara esposizione dei "fatti", ma non sono la cura.

La "cura" non esiste, la cura sta nella relazione con l'altro, o almeno nella relazione con noi stessi, con la nostra vita, la cura è la ricerca della "viabilità", un giusto equilibrio con cui adattarsi al vivere. La relazione esiste nello star assieme con gli altri, frequentare persone diverse da te, che, per il ruolo che ricoprono, possono avere la possibilità di modificare il comportamento con cui entriamo in contatto con con la nostra vita. 
Detto questo è facile capire che ci devono essere condizioni molto particolari perchè una relazione possa diventare terapeutica e funzionare nel restituire il giusto modo con cui affrontare la nostra vita.
Le relazioni che le persone vivono tra loro sono complesse, nella relazione con un terapeuta, un counsellor, si dovrebbe trovare l'aiuto, ma perchè la relazione possa funzionare e dare dei frutti si deve accettare la relazione con un altra persona, che essa venga riconosciuta nel suo ruolo di terapeuta, accettando di mettersi in gioco e non di giocarsi la relazione con lei, nel gioco di parole ci sta la chiave o il "segreto" di ogni relazione terapeutica che si rispetti.
Le persone giocano le loro relazioni nei modi più complessi ed elaborati, la nostra intelligenza, trovandoci tutti quanti in gioco in una relazione con qualcuno, è sempre alla ricerca di una soluzione che appaghi i bisogni, tenendo saldi tre principi guida:
Minimo sforzo massimo rendimento (bisogno di risparmio energetico)
Evitare i cambiamenti (bisogno ecologico o di equilibrio con l'ambiente)
Evitare il dolore (bisogno difensivo/protettivo)
Tutti quanti siamo assolutamente necessitati di perseverare questi scopi, ma ognuno possiede una personale chiave di lettura di questi principi/bisogni, rendendo ogni relazione, vissuta con gli altri, come una esperienza unica e irripetibile.

Ma allora cosa fare? Trovare soluzioni al vivere "bene" o cercare un equilibrio al vivere, sinceramente son combattuto non so dare una risposta, la vita è un problem solving, la ricerca di una soluzione ad un problema, dunque la vita è un problema, o il vivere, e dunque la vita, non è un problema a cui trovare una soluzione, ma un esperienza ne bella ne brutta, il cui fine, se di un fine si ha l'esigenza, è il vivere stesso, più semplicemente il bello non è arrivare, ma è il "viaggiare" nella vita.
Credo personalmente che la vita vada vissuta in un rapporto dialettico, anche il dialogo interno che viviamo con noi stessi è un rapporto dialettico con il vivere, con se stessi, con gli altri, ma questa é la mia visione, per altri è un altro tipo cose a contare.
Spesso mi chiedono un consiglio, se può esser d'aiuto un lavoro "psicologico" con qualcuno, il mio consiglio è che si deve provare, provare a confrontarsi con qualcuno che possa darci la possibilità di trovare un nostro equilibrio, provare e valutare se vogliamo veramente cambiare, se ci "conviene" cambiare, se é  quello di cui abbiamo veramente bisogno, che desideriamo. Potrei fare molte supposizioni, confermare diagnosi e prognosi ma così facendo sarei disonesto nei confronti di chi mi domanda aiuto, la psicoterapia, il counselling, sono strane alchimie i cui risultati, molto spesso, son tanto sorprendenti quanto difficilmente spiegabili, l'ipnosi è uno strumento eccellente per aiutare le persone ma anche l'ipnosi è soggetta alla relazione che si viene ad instaurare tra le persone, provare ad instaurare una relazione di aiuto è l'unica possibilità reale che abbiamo per valutare se possiamo esser d'aiuto a qualcuno o meno.