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venerdì, agosto 31, 2018

Le alchimie del tempo del modo, del luogo, del chi e del perché.

Marco Chisotti

 

Quando succedono le esperienze? 

Esistono sempre un prima ed un dopo che vanno oltre ad un principio cronologico e causale.

In verità non esiste modo di stabilire quando una catena di eventi inizia o finisce, tutto potrebbe appartenere ad un unico incessante concatenamento di eventi, e tutto potrebbe esser suddiviso in piccole porzioni di esperienza distinte le une dalle altre. 

L'unico modo per uscire dall'impasse è quello di punteggiare "arbitrariamente"accademicamentel'evento, le due cose però non sono altro che ordini differenti di punteggiature.   

Come accadono le cose?

Le cose accadono per come accadono! Solo una tautologia può fermare le possibili ipotesi esplicative sul come avvengono le cose. Dipende tutto dagli occhiali che mi metto, o dal cappello che uso, o dall'abito che indosso. 

Dove avvengono le cose?  

Sono i confini che delineano gli spazi entro cui circoscrivere un evento. Ma i confini sono dettati da convinzioni, credenze, desideri, volontà, la vita intera è mappata da continui confini che si ampliano, si restringono, si modificano continuamente. 

Chi determina il vissuto di un esperienza?

Il protagonista di un esperienza può essere l'osservatore o l'osservato, a seconda della posizione che si prende cambia lo scenario. Contenuto e contesto, figura  e sfondo, ogni esperienza è dettata dall'essere osservatori o osservati di eventi, ma il ruolo non è definito a priori, si definisce piuttosto all'interno della dinamica che si sviluppa tra i protagonisti dell'evento stesso. 

Perché succedono le cose?

perché sono la spina dorsale della causa effetto, la spiegazione alimenta la motivazione o la demotivazione. La nostra ricercè sempre volta alla scoperta della "verità""L'invenzione di un bugiardoci ricorda Heinz von Foerster, abbiamo bisogno di certezze, mentre le certezze non esistono se non come certezze momentanee, transitorie, come nel fluire dell'esistenza la nostra vita è composta da milioni di singoli momenti irripetibili, così le certezze sonouniche e transitorie. 

Il quadro d'insieme che si viene a formare è dunque  più una creazione continua che una composizione staticad'altronde viviamo in una complessità che ha sicuramente delle sue regole le quali però superano la nostra capacità comprensiva

 

L'alchimia del tempo del modo, del luogo, del chi e del perchéè frutto della complessità che spesso porta risultati inaspettati. 

 

"Nei sistemi complessi l'imprevedibilità e il paradosso sono sempre presenti ed alcune cose rimarranno sconosciuteEdgar Morin

L'evidente paradosso che viviamo è la ricerca di una verità totale, partendo da noi stessi, piccole particelle, ed avendo una conoscenza parziale di noi stessi.

Non possiamo prescindere da come siamo fatti per dire come siamo fatti. 

In effetti i problemi non sono solo epistemologici, ma non mano che specializziamo la nostra competenza cognitiva, sviluppiamo delle conoscenze specifiche, e siamo portati a vedere, percepire, sentire la vita attraverso i filtri che quella competenza cognitiva ci ha lasciati. 

Esiste una legge universale che indica quanto siamo condizionati dal creare figure professionali a livello sociale, che chiedono di essere utilizzate nello proprio ruolo. Se aumento il numero di poliziotti in una società devo abbassare il livello di tolleranza affinché questi poliziotti possano avere modo di mantenere la loro competenza. 

 

Se aumento il numero di medici o di psicologi devo alzare il numero delle malattie fisiche e mentali affinché queste figure abbiano ovviamente modo di esercitare le loro competenze.

 

Le mie conoscenze, come le mie competenze, dettano regole percettive, cognitive emotive con cui affrontare la nostra vita.

Le abitudini divengono obiettivi, necessità, bisogni. 

 

Ognuno usa gli strumenti che ha imparato a conoscere, guardiamo il mondo con gli occhiali che indossiamo. 

I sistemi educativi e formativi dovrebbero tenere sempre presente il principio della diversità, di quanto ci condizioniamo nella ripetizione, le abitudini mentali divengono stili di vita irrinunciabili.

Dovremmo crescere nel dubbio oltre che nelle certezze, non per indebolire la nostra volontà, bensì per temprarci al cambiamento. Mi è sempre più difficile prendere una posizione, all'inizio pensavo fosse una mia debolezza, mano a mano che passa il tempo e seguono nuove esperienza nella mia vita, cambia per me questa visione,  e la prospettiva di un mio limite si trasforma nel rispetto per la diversità altruiche frena il mio giudizio. 

 

Credo che la vita vada affrontata con debolezza, intendendo per debolezza quella visione relativa della vita, nella quale il rispetto ed il dubbio rimangono alla base delle nostre esperienze.

domenica, agosto 26, 2018

Consapevolezza coscienza ipnosi: la dissociazione quale atto d'origine dello stato mentale della trance. 

Marco Chisotti. 


Esistiamo attraverso un atto di consapevolezza che ci da coscienza del nostro Sé. 

Ciò che diamo per scontato ogni giorno della nostra vita svegliandoci dal sonno è un profondo atto distintivo del nostro Sé che emerge dall'inconscio. 

Attraverso un complesso atto di distinzione, la memoria della nostra identità, noi ogni giorno ci ritroviamo nella nostra vita, non in una vita, ma nella nostra specifica esistenza. 

Ma cosa ci rende capaci di tale esperienza?

Noam Chomsky parla di continuità cognitiva, indicando la nostra capacità di auto riconoscimento malgrado i continui cambiamenti a cui siamo sottoposti, le multiformi sensazioni, emozioni, pensieri, esperienze, astrazioni. 

In fondo noi ogni giorno facciamo decine e decine di esperienze differenti, ma magicamente il nostro Sé domina su tutto riportandoci ogni volta in noi, nella nostra identità. 

Studiando in modo semplice l'operazione che è alla base della nostra identità possiamo renderci conto che è un atto di consapevolezza attraverso la coscienza di un Sé.

La memoria autobiografica, la nostra storia, le sensazioni ed emozioni corporee, la nostra consapevolezza, ci mantengono la persona che siamo. 

A tale complessa esperienza si aggiunge la nostra capacità empatica, la nostra abilità di immedesimazione in Sé differenti. 

Mi dissocio e divento consapevole di comportamenti azioni e pensieri che guidano in diverse esperienze. 

Questa specifico abilità è in grado di modificare in noi i nostri Sé, corporeo, emotivo, autobiografico, relazionale e spirituale. 

L'ipnosi, come processo di auto consapevolezza, ci permette di lavorare a livello conscio ed inconscio sulle parti che compongono la nostra identità. 

L'ipnosi costruttivista prendendo in considerazione il lavoro di Fritz Perls padre della Gestalt e lo psicodramma Moreniano, ha sviluppato un metodo, chiamato semplicemente "Gioco delle parti", che permette l'estensione consapevole dei nostri Sé a nuovi sistemi adattati di coscienza. 

Cambiare è prima di tutto un'esperienza che possiamo agire solo se ne abbiamo consapevolezza, la dissociazione guidata in stato di trance ci permette di prolungare tale esperienza. 

La nostra continuità cognitiva ci permette di mantenere il nostro Sé pur sperimentando Sé differenti. 

Percepiamo per differenze, distinguiamo per comparazioni, esistiamo per coscienza, sperimentiamo la specifica esperienza di un Sé che si impone su tutti gli altri Sé possibili, consci ed inconsci, restituendoci la nostra coscienza consapevole. 

 www.ipnoanalisi.it. 




venerdì, luglio 27, 2018

Memorie e pensieri. Dalla forma al processo - oltre la causa e l'effetto. Marco Chisotti. 

Da 18 anni nel mese di luglio si sussegue il nostro master in ipnosi costruttivista, quasi una tradizione, e proprio nella sua semplicità il modello di fondo si è conservato nel tempo.

La costante di tutti questi anni è sempre stata incontrare persone che per la loro curiosità, per il loro interesse, per la scelta coraggiosa di conoscere la propria psiche attraverso l'esperienza dell'ipnosi, si son dimostrate persone veramente particolari. Sarebbe semplice dire persone intelligenti, se solo si sapesse dire cosa si intende per intelligenza, direi che l'intelligenza è quell'esperienza che ci permette di dare forma al processo della vita,  e che ha bisogno di meccanismi come la causa effetto e la memoria, senza i quali non sussiste. 

Anche quest'anno le esperienze vissute sono state animate ed hanno ottenuto ottimi risultati, si è approfondito la conoscenza dell'ipnosi, dalla sua magia alla sua professionalità.

In particolare tutte le spiegazioni e le esperienze che sono emerse hanno permesso di distinguere una posizione descrittiva dell'esperienza, ed una posizione effettiva del vivere l'esperienza, una forma ed un processo appunto. 

La causa-effetto regola tutta la nostra vita descrittiva, la forma che diamo al nostro mondo, ma non il processo del nostro vivere, che viene propriamente regolato vivendo la nostra vita, non descrivendola. 

Direi che ci siamo dedicati durante il master al processo dell'Ipnosi e le vostre brillanti intelligenze, attraverso domande, risposte, considerazioni e creatività, lo hanno reso possibile, e per questo vi ringrazio. 

La vita è un'abitudine fatta di memorie, per molte delle quali non abbiamo consapevolezza diretta; le persone stesse sono fatte di memorie, delle quali poche sono sotto l'egemonia della consapevolezza. Il nostro pensiero attinge da un lato al ragionamento, tramite le connessioni sinaptiche che con i collegamenti, i legami, le implicazioni, generano spiegazioni e danno forma al nostro mondo. Le memorie, frutto di esperienze, sostengono le nostre azioni, il processo del vivere.  

Immaginate di guardare attorno a voi e di prendere in considerazione pezzo per pezzo tutti gli elementi che compongono la vostra realtà: quella realtà è legata alla vostra memoria, la mappa che riuscite a fare delle cose che sentite e che circondano la vostra persona. Più grande è questa mappa, più grande la nostra memoria, più grande la complessità che affrontiamo di volta in volta. Non solo il cervello ha bisogno di cancellare le esperienze, per far spazio al nuovo, ha bisogno di cancellare anche le mappe, o quantomeno di cambiarle per adattarsi meglio alla vita. 

Tutti voi che avete partecipato al master di quest'anno avete portato le vostre memorie e le vostre esperienze: quanto più siete rimasti legati ad esse, tanto meno avete appreso -  il nuovo richiede che si cancelli il vecchio, almeno in parte, se non si fa si raccoglie poco. 

Difficile dire quale sia il confine tra ciò che possiamo cancellare e ciò che dobbiamo tenere. Non possiamo cancellare certe memorie in quanto esse sono la base del nostro apprendimento, molte routine quotidiane fondamentali devono rimanere perché sia possibile vivere la nostra vita a tutti gli effetti. Quello che mi ha colpito quest'anno nel lavoro del master è stato proprio questo, momenti in cui si è data forma all'ipnosi, e momenti in cui si è vissuto il processo ipnotico. 

Il senso della vita è una percezione, prima che una spiegazione, come tale la sensazione, essendo un processo, non può essere descritta se non dando forma a qualcosa che è diverso, il mondo delle descrizioni va bilanciato dalle esperienze.  È questo il mio augurio, che possiate passare bei momenti fatti di esperienze che possono lasciarvi il senso di una bella forma. Che possiate star bene nel vivere esperienze nuove, in nuovi stati mentali, e che pensiate di chiamarle anche col termine «Ipnosi costruttivista».

Se su un piano cognitivo questo spunti riguardano la mia personale esperienza, sul piano affettivo le cose stanno diversamente, è molto bello creare un momento di condivisione, di conoscenze ed esperienze nel campo dell'ipnosi.

Se su un piano cognitivo questo spunti riguardano la mia personale esperienza, sul piano affettivo le cose stanno diversamente, è molto bello creare un momento di condivisione, di conoscenze ed esperienze nel campo dell'ipnosi. Lavorare con gli stati mentali è una cosa affascinante e particolarmente nuova, con le neuroscienze da un lato e la vita dall'altro.

Così conoscere aspetti diversi di voi, e passarvi contenuti ed esperienze di questo mondo «Ipnosi» è per me sempre una conoscenza unica, un esperienza in grado di regalarmi sempre qualcosa di nuovo. Spero di rivedervi, di avere occasioni con cui dividere il mio mondo col vostro, e lo dico anche a nome di Arianna con la quale ogni giorno condivido tutto questo. Buona estate a tutti a presto.

La vita per come si propone e per come si dispone è un»esperienza unica da viversi intensamente e completamente senza aspettarsi necessariamente un domani…

venerdì, gennaio 05, 2018

Quanto la nostalgia della propria storia incide sul cambiamento della nostra storia futura. Marco Chisotti

"Dentro di noi possediamo tutte le risorse necessarie per far fronte alle nostre sfide evolutive." Milton Erickson

In base a chi definiamo di essere, a come ci raccontiamo, in quale contesto ci mettiamo, al tempo storico e personale in cui viviamo, alle motivazioni che ci diamo viviamo, esistiamo, ci consideriamo, noi viviamo.

"L'istinto è qualcosa che trascende la conoscenza. Abbiamo, indubbiamente, certe fibre più fini che ci permettono di percepire la verità quando la deduzione logica o qualsiasi altro sforzo intenzionale del cervello, risulta futile."
Nikola Tesla

Un chi, come, dove, quando, perché che riguarda la vita, quella intima, quella personale, quella sociale e quella pubblica. Indaghiamo la nostra identità attraverso una ricerca causale, creando implicazioni alle quali rispondiamo obbedienti, ci spostiamo nel tempo e nello spazio, attraverso la storia che ci raccontiamo, viviamo le nostre emozioni attraverso sensazioni che percepiamo maggiori o minori.

Attraverso una continua dissociazione tra osservatore e osservato, tra soggetto ed oggetto, decliniamo i nostri stati mentali attraverso sensazioni che divengono emozioni, fissiamo a memoria ogni singola esperienza importante, sviluppiamo così una conoscenza, quella consapevolezza di noi stessi che ci guida.

"La più grande illusione è credere di conoscere il presente perché ci siamo … Il futuro sarebbe molto semplice da predire se l'evoluzione dipendesse da un fattore predominante e da una causalità lineare … ogni conoscenza porta con se il rischio dell'errore e dell'illusione ." Edgar Morin

Cosa succede nella nostra storia che non succede nella nostra vita?
Come possiamo pensare al nostro romanzo per vivere bene la nostra storia?
Dove troviamo i confini nel vivere tra il sentire, il percepire, il credere, lo sperare nella nostra storia?
E se cambiando il nostro romanzo potessimo cambiare il nostro presente e il nostro futuro?

La storia fa male e continuare a raccobtarsela o a vivere lo stesso copione, o canovaccio come si dice nella commedia dell'arte, fa ancora peggio. Ecco il valore taumaturgico dell'ipnosi… scrivere e vivere una storia diversa.

È possibile entrare nel mondo organizzato del nostro inconscio attraverso storie differenti, le storie vivono la loro essenza nella dimensione del tempo, nelle sensazioni che aumentano o diminuiscono, reggono la nostra comprensione attraverso le regole della causa/effetto, sono continuamente alternate nella loro forma a seconda del processo di concentrazione, chi osserva chi e cosa, la punteggiatura dell'evento, osservatore osservato. Importante a riguardo e l'esperienza ipnotica, la cui portata coinvolge due protagonisti colui che sviluppa l'induzione, e colui che riceve l'induzione stessa, affinché si possa generare uno stato ipnotico è necessario che entrambi vivano uno stato mentale, un momento in cui vengono usate delle memorie da parte di chi guida, è momenti in cui viene generato un'apprendimento in chi segue, ed i ruoli sono continuamente scambiati.

È proprio lavorando sugli stati mentali, quelli che ci raccontiamo, quelli che viviamo, quelli che percepiamo, che possiamo trasformare la nostra vita, i nostri sogni, i nostri desideri in qualcosa di vero ed autentico a cui potersi aggrappare per dare un senso compiuto alla nostra vita.

Ciò che percepiamo e ciò che sogniamo sono semplici momenti legati a stati mentali differenti, la distinzione tra storie di fantasia e storia di realtà la facciamo noi, noi possiamo vivere solo la differenza che crea differenza.

E quando apparteniamo alla storia di qualcun altro, siamo tutti parte di una storia più grande di noi a cominciare da quando nasciamo e qualcuno ci ha messo nella sua storia.

"Ho comunque già rilevato altrove che se un uomo ha ricevuto tutto l'affetto della madre, conserva per tutta la vita una sensazione di trionfo, una fiducia nel successo che non di rado gli procura effettivamente successo. Ed è possibile che Goethe abbia dato questo titolo alla sua autobiografia: «La mia forza ha le sue radici nel mio rapporto con mia madre."
Sigmund Freud

Con l'esperienza ipnotica usiamo il nostro stato mentale modificandolo nel tempo, l'esperienza dell'ipnosi regressiva o progressiva mette in luce questo spostamento nel tempo, modifichiamo il nostro equilibrio interiore attraverso l'ipnosi meditativa, controllo del respiro, del battito cardiaco, gestione dell'esperienza fisica, tensioni, rilassamenti, ripetizioni verbali come giaculatorie, mantra.

"Un uomo voleva sapere cosíé la mente, ma non nella natura, quanto nel suo personale, grosso computer.
Così gli chiese (nel suo miglior linguaggio di programmazione, naturalmente):
«Tu calcoli che sarai mai come un essere umano?». La macchina si mise subito lavoro, analizzando la propria struttura intrinseca. Alla fine, come é costume di queste macchine, stampò la risposta su una striscia di carta.
L'uomo si precipitò a prenderla e trovò, nero su bianco, le parole:
QUESTO MI RICORDA UNA STORIA."
Gregory Bateson

Ci sono esperienze differenti che contribuiscono a darci consapevolezza del nostro stato di coscienza, o stato mentale. Il nostro movimento e le percezioni connesse costituiscono il nostro sé corporeo, il coinvolgimento della nostra memoria procedurale e quella a lungo termine ci struttura il piano emotivo, e la coscienza si completa con una storia, che diviene il nostro sé biografico.

La nostra conoscenza parte dalla consapevolezza di noi stessi, attraverso la continuità cognitiva noi diamo un senso compiuto al nostro vivere, il nostro sé, partendo da basi corporee intrecciando legami mnemonici con nostro passato, si spinge nel futuro per mezzo della storia che ci raccontiamo.

In quanto esseri umani abbiamo una radicata tendenza e bisogno a interagire con gli altri e questo ci aiuta a scoprire chi siamo. Per poter interagire adeguatamente con gli altri è prima necessario aver ben fissato i confini della nostra identità.

L'importanza dell'interazione sociale nella costruzione e nel mantenimento del Sé è sottolineata da Antonio Damasio, che ha coniato l'espressione The social me (Il me sociale). Una funzione primaria dell'autoidentità è costruire relazioni, le caratteristiche del Sé quindi dipendono in gran parte dall'ambiente in cui si vive. Esistono differenze marcate nelle identità che si sviluppano in contesti culturali differenti, gli orientali tendono, ad esempio, a focalizzare le loro memorie personali su fatti storici, di rilevanza sociale, mentre gli occidentali danno maggior peso ad eventi personali, come la realizzazione personale, attraverso il raggiungimento di specifici obiettivi, mete, target.

In diverse culture si formino sé diversi, ciascuno con un suo bagaglio di memorie autobiografiche che contribuiscono a tenere insieme l'identità personale.

Secondo un gruppo di ricercatori statunitensi il sentimento della nostalgia avrebbe come scopo il mantenere una condizione psicologica di continuità del Sé, una continuità psichica emotiva verso le proprie storie.

Chi vive il proprio passato attraverso il ricordo nostalgico, sta dando valore alle proprie identità passata ed anche alle persone frequentate in passato, ai luoghi e agli eventi della sua vita trascorsa. Quest'operazione è al servizio dell'unita del proprio sé, ed assieme al bisogno di coerenza va a costituire la nostra identità.

La nostalgia viene messa al servizio di un incremento della continuità del Sé personale attraverso le nostalgia la persona va avanti e indietro tra i suoi ricordi, i sé individuali e collettivi, nell'intento di esplorare e comprendere in maniera significativa non solo mettendo in rilievo le vite degli altri, ma sopratutto il posto tenuto dagli altri nella nostra vita.

Questa è un processo psicologicamente decisivo, che contribuisce a tenere insieme le nostre identità che abbiamo sviluppato nel corso della nostra vita e servono così a proteggere il nostro equilibrio psichico.

Quando il nostro sé diventa troppo frammentato, sia quello conscio che quello inconscio, possono insorgere problemi di depersonalizzazione, come ansia, depressione e difficoltà di integrazione sociale.

Camminando nella nostra storia affrontiamo i cambiamenti, alle volte li subiamo, altre volte li cavalchiamo, l'umano atteggiamento adattivo ci fa metter da parte il nostro passato solo generando un continuo presente operativo che ci tiene coinvolti in ciò che diveniamo nel fare.

Per approfondimenti seguire i link dal sito http://www.ipnoanalisi.it

sabato, settembre 02, 2017

L'Ipnosi Costruttivista oltre il fenomeno suggestivo: Metodo Autobiografico dal Sé profondo al Sé Core.  Marco Chisotti.


In considerazione del fatto che coloro che usano un linguaggio raggiungono un grado elevato di compatibilità linguistica con membri del proprio gruppo, spesso si trovano a credere che le parole da loro usate, si riferiscono veramente ad oggetti del mondo reale, e che, di conseguenza,il linguaggio possa fornire una descrizione delle cose che vada oltre la sfera dell'esperienza individuale. Il ragionamento implicito che conduce a questa illusione, e qualcosa del tipo: se in molti facciamo riferimento alle stesse cose, di conseguenza le cose devono essere considerate reali. Ma tutto ciò trascura il modo in cui ogni utente del linguaggio costruisce significati, e che questi significati devono essere adattati all'uso che gli altri fanno delle parole , e, perciò modificati nella pratica della segmentazione e commento dell'esperienza.

Ernst von Glasersfeld. Radical Constructivism: A way of learning & knowing.


Ciò che rende unica ed irripetibile un esperienza ipnotica è l'intenzione, al di là di qualunque Tecnica o Metodo si usi è l'intenzione che ci orienta, ci rende efficaci, ci permette di portare tutto noi stessi nell'esperienza, durante un'induzione o una deduzione ipnotica sono momenti di occasionalità, ma quello che ci guida e per sempre la nostra intenzionalità.

Quello che andrò a dire rispetto all'ipnosi è il mio punto di vista, ho scelto fin dall'inizio di comprendere il fenomeno ipnotico su un modello di tipo scientifico, non perché altri modelli non siano altrettanto validi, ma perché la comunità scientifica è il gruppo persone più numeroso a condividere lo stesso ideale, e le stesse regole del gioco.

Ho iniziato la mia esperienza personale nel campo dell'ipnosi quasi per caso, mi è capitato durante una settimana formativa di fare una dimostrazione teorica su una ragazza, allieva del corso di formazione in cui io ero docente, conoscevo l'ipnosi ma ancora non l'avevo mai affrontato in modo diretto e rapido, in quell'occasione all'inizio della settimana mese questa ragazza in uno stato profondo di trans catalettica, ebbe un successo incredibile, si sparse la voce e mi trovai ad essere protagonista di un evento unico che sorprese probabilmente più me stesso che gli altri.

Insisto sulla intenzionale abilità che possediamo a lasciarsi guidare dal nostro desiderio e dalla nostra volontà nel raggiungere il traguardo, a livello inconscio tutta la nostra persona è orientata in questa direzione la cosa particolare è che si rimane e aggrediti, anche al di là della nostra coscienza, da questa profonda intenzione che portiamo in noi. Per questa ragione insisto col dire che l'intenzione che crea l'occasione che genera cambiamento in te come operatore, e nella persona con cui lavori.

I miei studi teorici, alla fine del percorso universitario, si sono basati su una tesi di laurea: "Sviluppi epistemologici della seconda cibernetica", un'esperienza dove ho capito che a guidare l'ipnosi, ed i risultati che otteniamo, non è il singolo individuo ma la relazione, è attraverso la relazione con l'altro che noi orientiamo le nostre intenzioni e apportiamo i cambiamenti utili all'esperienza ipnotica.

Lascio alcuni punti che fungono da base nel considerare l'epistemologia ed ontologia dell'ipnosi costruttivista, sono principi teorici che guidano alla comprensione dell'esperienza ipnotico costruttivista. Intendo con epistemologia lo studio critico della natura e dei limiti della conoscenza scientifica, con particolare riferimento alle strutture logiche e alla metodologia delle scienze; negli ultimi decenni, per influsso del corrispondente termine inglese, il vocabolo viene sempre più usato per designare la teoria generale della conoscenza, quindi, gnoseologia. Intendo con ontologia la dottrina filosofica relativa ai caratteri universali dell'ente, corrispondente alla 'prima filosofia' del più maturo Aristotele, detta poi 'metafisica': è tradizionalmente considerata il fondamento di ogni sistema oggettivistico, e posso aggiungere che nella filosofia analitica, ontologia è la teoria che stabilisce i criteri di esistenza di determinate entità a partire da un linguaggio formale. Come dice Bateson accesso e forma sono le due componenti di un evento, il processo è il divenire di un'azione, la forma è la descrizione cosciente dell'azione avuta. Noi viviamo in un processo, la vita, denotato da una forma, la storia che ci raccontiamo, Autobiografia, in cui noi sappiamo di avere una vita, processo, e viviamo attraverso una storia, la narrazione del processo vissuto. Alle volte capita che l'Autobiografia, costruita attraverso memoria e linguaggio, la forma che diamo della nostra vita, guidi il processo stesso del vivere, come dice George Kelly: "noi siamo psicologicamente canalizzati dal modo in cui anticipiamo gli eventi" siamo I migliori i profeti di noi stessi.

Il costruttivismo di principio sostiene che la realtà non è una scoperta, bensì è una costruzione, il nostro cervello è un perfetto emulatore di realtà, una realtà in cui noi ci troviamo a vivere e che consideriamo vera. Mi è stato semplice dal costruttivismo passare all'ipnosi, è stato il lavoro di Albert Ellis che ha definito il primo passaggio sulle credenze e convinzioni che determinano parte dell'identità individuale, partendo dalla visione gerarchica dell'identità per Gregory Bateson, semplicemente possediamo l'identità del fare e dell'essere, l'identità del sale è costituita dalle azioni, dai comportamenti, dalle strategie. Nella gerarchia a guidare le nostre azioni, comportamenti e strategie, e l'identità dell'essere, convinzioni,credenze, valori, missione, questi ingredienti che motivano e guidano il nostro agire.

I costrutti personali definiti come correlati del pensiero di George Kelly nella sua opera: «L'uomo ricercatore», sono alla base del mio concetto di Ipnosi Costruttivista, si collegano al lavoro Albert Ellis che fondò la terapia razionale emotiva (RET), che successivamente divenne terapia comportamentale razionale-emotiva (rational-emotive behavior therapy/REBT), perché lavora sull'interazione reciproca tra cognizioni, emozioni e comportamento.

Gli assunti principali della REBT si possono sintetizzare nei seguenti punti:

il modo in cui ci sentiamo (emotivamente) e il modo in cui ci comportiamo derivano da quello che pensiamo;

* un modo di pensare illogico, distorto, irrazionale genera problemi emotivi e comportamentali;

* i problemi emotivi e comportamentali possono essere superati sostituendo i pensieri irrazionali con pensieri razionali.

Albert Ellis, ha ideato uno schema che permette di individuare le idee irrazionali da cui deriva la sofferenza. Lo schema da lui proposto si chiama ABC ed è così suddiviso:

A (Adversities e Activating Experiences, avversità ed esperienze attivanti): tutto ciò che interagisce (negativamente o meno) con il raggiungimento dei nostri obiettivi. Per esempio: essere lasciati dal partner, essere licenziati, farsi male ecc.

B (Beliefs, credenze o critical beliefs): le idee che le persone sviluppano rispetto alla situazione che si è verificata e possono essere:

Razionali: di solito soluzioni che si riassumono in preferenze e desideri che gli A non avvengano. Per esempio: "se ci tengo a questa relazione, occorre modificare alcuni comportamenti"; "sarebbe opportuno non essere licenziati e anche se avvenisse sono in grado di individuare delle soluzioni", "dovrei curare maggiormente la mia salute".

Irrazionali: sono pretese che gli A non debbano assolutamente accadere. Per esempio: "nessuno può permettersi di lasciarmi, se il mio compagno/a lo facesse significa che è una brutta persona", "non devo essere licenziato e, se accadesse, significa che sono una persona che non vale nulla", "Mi piace fumare, quindi per me è intollerabile per me smettere di farlo".

C (Consequences, conseguenze): sono le conseguenze dei B e possono essere:

Sane: si tratta di comportamenti e di emozioni che derivano da B razionali. Per esempio: "se la mia relazione è finita significa che non eravamo compatibili, quindi trovo qualcosa di diverso per me"; "mi spiace essere stato licenziato, mi adopero a cercare altro", "dovrò curare meglio il mio stile di vita per migliorare la mia salute".

Patologiche: sono comportamenti e sentimenti che derivano da B irrazionali. Per esempio: "sono stato lasciato, la deve pagare!"; "sono stato licenziato quindi sono una nullità", "fumo e non posso farci nulla".

Bateson nelle sue considerazioni sull'identità umana vi considera il concetto di mente in modo complesso, come somma di parti che compongono l'individuo, io le semplifico in tre parti Psico Bío Emotive, ogni persona possiede un corpo, un cervello biologico, un cervello emotivo, coscienza centrale Core, un cervello cognitivo, un Sé autobiografico. Bateson precisa sei criteri del concetto di mente:

(a) « Una mente è un aggregato di parti o componenti interagenti»;

(b) «L'interazione tra le parti della mente è attivata dalla differenza»;

(c)«Il processo mentale richiede una energia collaterale»;

(d) «Il processo mentale richiede catene di determinazione circolari (o più complesse)»;

(e) «Nel processo mentale gli effetti della differenza devono essere considerati come trasformati (cioè versioni codificate) della differenza che li ha preceduti»;

(f) «La descrizione e classificazione di questi processi di trasformazione rivelano una gerarchia di tipi logici immanenti ai fenomeni».

Bateson afferma che qualunque sistema che soddisfi tutti i criteri di mente è intrinsecamente epistemologico. E' in tal senso che Bateson sostiene che la Creatura, il mondo del vivente, costituisce una mente coerente e organizzata che elabora le informazioni, la totalità della Creatura (l'ecologia planetaria) e ciascuna delle sue componenti (organismo individuale, sistemi interattivi, ecosistemi, etc.) sono dotati di processi mentali. La Creatura, in tutte le sue manifestazioni, è mente. Perciò Bateson insiste sul fatto che la caratteristica fondamentale dei sistemi viventi è che essi possiedono la capacità di conoscere, pensare e decidere. Convinto che il mondo della Creatura sia intrinsecamente epistemologico, Bateson dà la sua unica possibile risposta ad un quesito filosofico fondamentale affermando che il conoscere di ogni singolo organismo è «una piccola parte di un più ampio conoscere integrato che tiene unita l'intera biosfera o creazione». Quindi, per Bateson biologia ed ecologia sono epistemologia; tutto ciò che vive è, nella sua essenza, mentale ed epistemologico.

Bateson asserisce che la struttura del carattere dovrebbe essere intesa come «un insieme di ipotesi o premesse abituali e, in particolare, che essa è «una trama di premesse epistemologiche e ontologiche» che determina il modo in cui una persona comprende il mondo circostante e si mette in relazione con esso:

«Nella storia naturale dell'essere umano, ontologia ed epistemologia non possono essere separate. Le sue convinzioni (di solito inconsce) sul mondo che lo circonda (cioè, le sue premesse ontologiche) determineranno il suo modo di vederlo (cioè, le sue premesse epistemologiche) e di agirvi, e questo suo modo di percepire e di agire (cioè le sue premesse epistemologiche) determinerà le sue convinzioni sulla natura del mondo (cioè, le sue premesse ontologiche). L'uomo vivente è quindi imprigionato in una trama di premesse epistemologiche e ontologiche. E' scomodo far sempre riferimento all'epistemologia e all'ontologia insieme, e d'altronde è errato pensare che esse si possano separare nell'ambito della storia naturale… Pertanto impiegherò il termine unico «epistemologia» per designare entrambi gli aspetti della trama di premesse che reggono l'adattamento (e il disadattamento) all'ambiente umano e fisico» Gregory Bateson.

Intelligenza e coscienza sono due esperienze indissociabili, uniche, unite dall'esperienza dello stato mentale, un equilibrio tra percezioni, sensazioni, emozioni e pensieri, intelligenza ci permette di anticipare gli eventi, la coscienza e alla base di qualunque processo di conoscenza e di apprendimento, coscienza e intelligenza sono alla base dei processo Ipnotico.

Ipnosi Come tecniche ed Ipnosi Costruttivista come Metodo

Ogni esperienza ipnotica e creata da una relazione, le esperienze noti che sono induttive ho deduttive, entrambi sono parte di una danza che crea uno stato ipnotico, la punteggiatura che viene data nel considerare un individuo come nordista e l'altro come ipnotizzato, è arbitraria, qualunque punteggiatura, come distinzione, genera contenuti e contesti differenti, ogni contenuto è comprensibile solo se si comprende il contesto, il contesto dell'esperienza ipnotica e nella relazione non è singoli individui, per questa ragione ogni esperienza ipnotica a momenti in cui induciamo, e momenti in cui deduciamo l'esperienza.

La Trance ipnotica: è un trasferimento dell'individuo dalle sue Credenze/Convinzioni, l'area della critica personale, l'ambiente di vita della persone, le certezze, attraverso la Logica condivisa dalle persone con presupposti ed assiomi condivisi, fino a raggiungere l' Immaginario/l' Ipnosi, l' area della creatività personale, dove si trovano le risorse per il cambiamento.

Nell'ipnosi suggestiva diretta conta sul desiderio di protagonismo, sulla curiosità nel perdere coscienza, è forse la più affascinante esperienza d'ipnosi per l'osservatore, colui che riceve l'induzione spesso non ha molto da ricordare, cade in uno stato particolare di coscienza limitata, in cui si disattivano alcune aree del suo cervello lasciandolo in un limbo molto particolare, essere messi in gioco di fronte a un pubblico galvanizza le persone portate ad accentrare su di loro l'esperienza, contano le tecniche, le novità, le sorprese, lavorano prevalentemente sullo shock, sulla confusione, sul non sequitur, sulla rapidità, sulla rottura degli schemi, l'ipnosi cosiddetta Paterna, direttiva, utilizza le strutture del nostro cervello antico , il Sé di base, il cervello rettile, le tecniche paterne si trovano anche tecniche di base fisiologica, come la Tersicoretrans, tecnica di rotazione sul proprio asse con respirazione forzata, il massaggio carotideo, messaggio dei bulbi oculari, tecniche fisiche di invasione dell'area personale ed intima. E tecniche direttive erano prevalentemente usate dai medici, sono prevalentemente autoritarie, impongono una guida stretta con comandi precisi, immediati, funzionano molto bene con mentalità semplici, facili al comando, meno creative, impongono un clima di terrore e paura, e dunque fanno scattare in noi una reazione primordiale.

Nell'ipnosi terapia le cose sono diverse non conta la tecnica che usi ma il Metodo che conosci, costruire una via un cammino assieme alla persona che ha bisogno d'aiuto, entrando in un clima di collaborazione attraverso un sincronismo iniziale, un classico modellamento sull'altro facendolo sentire a proprio agio, seguendo tutto quello che dice e quello che fa. La chiave di volta per iniziare un trattamento ipnotico terapeutico e l'ascolto, l'ascolto attivo come ci ha insegnato Carl Rogers, nel ripetere parole e concetti che esprime la persona, e l'ascolto attivo che ci ha suggerito Milton Erickson con l'ipnosi indiretta, basata sostanzialmente sono uso mirato del linguaggio verbale non verbale e para verbale, utilizzando tutto quello che il cliente porta, considerando tutte le risorse che possiede prima dei limiti che porta con se.

Come esempio di Ipnosi Terapia porto il nostro metodo Psico Bío Emotivo, che ho sviluppato e concettualizzato con la terapeuta Rosetta Minniti, frutto di un lavoro complesso e particolare, ascolto, comprensione ipnosi deduttiva, ed intervento, usando il contatto continuo con le memorie del corpo, le memorie emotive collegate, oltre alla narrazione che la persona porta con se, la sua storia.

Il Metodo Ipnotico come il Metodo Psicobioemotivo nell'ambito della relazione d'aiuto non ha nulla di particolare o spettacolare è solo un esperienza dove conta molto l'ascolto attivo e quindi più l'ipnosi deduttiva, che non la classica ipnosi induttiva, con uso mirato di tecniche ipnotica, una trance naturalistica come ci ha insegnato Milton Erickson, conversazionale, nella sua naturale modalità colloquiale, Il Metodo Ipnotico PBE (Psicobioemotivo) sembra semplice e pare di capirlo subito, tre parti, corpo fisico percezioni e memorie del corpo, sensazioni, emozioni e memorie, intelligenza cognitiva linguaggio e ricordi, ma il Metodo ha a che fare con la vita che è una cosa complessa come sapete … le tecniche son più difficili all'inizio perché ci si deve allenare ripetendole, si devono imparare passo passo, ma poi ha a che fare con le suggestioni, l'immaginario, un esperienza simulata dalla mente, molto più facile da gestire.

L'ipnosi direttiva, classica, lavora prevalentemente sull'Ipnosi Verticale, dove si disattivano alcune aree del cervello, scende nella cosiddetta profondità ipnotica, con un uso mirato delle qualità del nostro cervello rettile, del cervello mammifero, e di quello neocorticale, la si può definire verticale proprio perché va dallo stato di veglia allo stato di sonno, perdendo mano a mano alcune aree di attività cerebrale, lo stato mentale è in ogni caso vissuto per ogni persona ad un livello diverso di approfondimento. Un'esperienza particolare di Ipnosi Verticale è l'ipnosi meditativa, sia come autoipnosi che come ipnosi guidata, tutti i fenomeni di meditazione sono legati ad una parziale perdita di consapevolezza certe aree critiche vengono disattivate a favore dell'immaginario.

L'ipnosi orizzontale lavora sul cambiamento del proprio Sé e va ad impattare nella vita della persona, attraverso i suoi differenti Sè Biologico di base, Relazionale emotivo, ed Autobiografico. L'individuo è legato alla propria storia come narrazione personale e dunque all'inizio sembra più facile l'esperienza, ma dopo è molto più complessa e completa. Nell'ipnosi orizzontale si sperimentano esperienze come le cose regressiva, l'ipnosi progressiva, dove progetti una tua vita futura possibile, l'ipnosi contemplativa, dove costruisci una tua nuova identità.

Se vogliamo partire dalle cosiddette tecniche allora l'ipnosi costruttivista e strutturata su un acronimo molto semplice:TIFIDIDIME

TI

Sta ad indicare che, come ho detto, il processo ipnotico è costituito dalla relazione terapeuta ed ipnotizzato, due facce di una stessa medaglia, l'ipnosi è un processo co condotto, dove è fondamentale la sensibilità di chi si presta a guidare, una sensibilità orientata a mantenere il contatto continuo con l'altro, l'ascolto attivo, la sensibilità ad usare tutto ciò che si presenta, l'umiltà di essere sempre guidato dall'esperienza dell'altro, dal suo inconscio e dalla relazione che si è in grado di costruire con l'inconscio stesso (dialogo interno e narrazione personale).

FIDI

Sono quattro i punti cardinali dell'esperienza ipnotica:

Focalizzazione, come possibilità di spostare la persona nel tempo e nello spazio, tipica dell'esperienza dell'ipnosi regressiva alla propria vita passata personale, o ad ipotetiche vite precedenti.

Intensificazione, come possibilità di aumentare o diminuire le percezioni e le sensazioni provate, l'ipnosi per il controllo del dolore, anestesie, analgesie, desensibilizzazioni, delocalizzazioni sensoriali.

Dissociazione come principale abilità, data dai due emisferi cerebrali, di essere protagonista ed osservatore della propria esperienza, la coscienza della la dissociazione come principale abilità, la coscienza del proprio Stato Mentale o Ipnotico, la costruzione dei propri Sè, esperienza alla base di tutte le realtà ipnotiche.

Implicazione, la vera e propria magia dello stato di trance, l'associazione che viene generata tra due condizioni differenti, se X allora Y, quando X allora Y, la magia della vicinanza associativa.

DI ME

L'ipnosi lavora sulla descrizione dell'esperienza attraverso Induzioni e Deduzioni ipnotiche, contempla necessariamente una manipolazione in cui si operano dei condizionamenti, ci sono momenti in cui si innestano esperienze nel vissuto della persona, come innesti di storie, e si aspetta il risultato come elicitazione, emersione, disvelamento di nuovi comportamenti, di un nuovo Sè esperienziale.

Passaggi principali nel Metodo Ipnotico Costruttivista.

La cornice all'interno della quale si articola il Metodo terapeutico Psicobioemotivo, nell'ottica dell'Ipnosi Costruttivista, è esemplificabile con la metafora originariamente proposta da Kelly (1955) dell'uomo come scienziato. Il lavoro terapeutico è concettualizzato come un processo di ricerca all'interno del quale paziente e terapeuta svolgono i ruoli distinti e complementari rispettivamente di ricercatore e di supervisore alla ricerca. La metafora definisce le competenze specifiche di ciascuno dei due membri della relazione: il paziente è l'esperto rispetto all'oggetto della ricerca (il suo sistema di conoscenza, le sue sensazioni, i suoi pensieri, le sue emozioni ecc.) poiché è l'unico ad avere la possibilità di un contatto diretto con esso; il terapeuta è l'esperto rispetto al metodo e il suo compito è quello di suggerire gli strumenti, le procedure e i tempi per portare avanti l'intero processo terapeutico Ipnotico.

Maieutica è il termine che definisce il metodo utilizzato da Socrate per aiutare i suoi discepoli a "partorire la verità". Il Metodo Psicobioemotivo, dell'Ipnosi Costruttivista, come la maieutica consiste nel porre domande in modo tale da indurre l'interlocutore a trovare autonomamente la "verità". Le domande sono estese a tutti i livelli della persona, quello fisico, il corpo e le sue memorie, quello cognitivo, la narrazione e le sue storie autobiografiche, le emozioni e le sue memorie, esperienze e vissuti, momenti passati, momenti anche solo immaginati.

La metodologia maieutica utilizzata in psicoterapia cognitiva corrisponde perfettamente, nei suoi presupposti generali, all'approccio socratico, intendendo per "verità" quella soggettiva e non quella ontologica. L'obiettivo è aiutare il cliente a prendere coscienza delle proprie strutture di conoscenza automatiche ed inconsce esprimibili verbalmente e delle relazioni intercorrenti fra esse. L'analisi è condotta mediante un processo inferenziale, inducendo il cliente ad osservarsi, assumendo il punto di vista di un osservatore esterno.

Molte volte capita che le persone abbiano superato un trauma fisico, ma non l'abbiano superato a livello cognitivo, rimane l'emozione cognitiva a testimonianza e non si riesce a guarirne, altre volte capita che il trauma psicologico sia stato superato ma quello fisico mantiene le sue memorie, la memoria del corpo vanno curate come le memorie cognitive Autobiografiche, in questo caso rimane l'emozione fisica a testimonianza della mancata guarigione.

Col Metodo Psicobioemotivo dell'Ipnosi Costruttivistaa al cliente vien chiesto di:

a) concentrarsi sulle proprie sensazioni corporee tenendo un contatto fisico col cliente;

b) concentrarsi su uno specifico stato emotivo raggiunto nel corso della seduta;

c) rappresentarsi immaginativamente situazioni di vita ripercorrendole come in una sequenza filmica seguendo le memorie del corpo;

d) costruire fantasticamente ipotetiche situazioni di vita reale, emotivamente significative, seguendone le sensazioni che emergono;

e) sviluppare immagini fantastiche attraverso metafore per esprimere propri stati mentali o sviluppare fantasie guidate su temi proposti dal terapeuta.

Il lavoro con il Metodo Psicobioemotivo dell'Ipnosi Costruttivista porta ad un incremento della sua consapevolezza e coerenza interna. La conseguenza per il cliente si concretizza in una maggiore capacità di dialogare con se stesso (dialogo interno con l'inconscio) è capacità di percepirsi in modo emotivo.

a) Flessibilità nell'utilizzare le informazioni potenzialmente disponibili nell'ambiente per effettuare le sue costruzioni;

b) Capacità di formulare anticipazioni degli eventi, funzionali ai propri obiettivi;

c) Tendenza ad accogliere le invalidazioni e modificare le proprie strutture in rapporto ad esse;

d) Capacità di attribuire nuovi significati agli eventi della vita, in particolare quelli che precedentemente minacciavano il suo equilibrio interno ora sono riequilibrati dal dialogo col proprio inconscio.


Conclusione.


«Tutti i processi mentali si configurano come la risultante di una costruzione progressiva di strutture, dalle meno complesse alle più complesse, lungo una successione di tappe, ciascuna delle quali rappresenta il punto di arrivo ed il punto di partenza di nuove forme di equilibrio». Jean Piaget

Concezione dell'uomo come elaboratore di informazioni e generatore di significati. L'uomo non è passivo nei confronti dell'ambiente ma partecipa alla costruzione della realtà.

L'analisi è rivolta alle strutture mentali fisiche ed emotive che modulano e regolano il rapporto S-A-P (soggetto-ambiente-persone) in termini di flussi e scambi di informazioni.

Le relazioni d'aiuto considerano la modificazione delle emozioni e degli affetti e dei meccanismi interni di regolazione, elaborazione e generazione delle informazioni della persona.

Per i costruttivisti non è possibile avere un mondo reale preesistente e indipendente dall'osservatore, esistono piuttosto diverse «visioni del mondo» che dipendono dal punto di vista osservatore, dai suoi Sé differenti, fisici di base, relazionali emotivi ed Autobiografici.

Ogni percezione od operazione cognitiva, ogni giudizio non rispecchia semplicemente qualcosa, è una operazione procedurale, costruttiva, in cui l'osservatore è implicato in un processo autoreferenziale ed Autobiografico quindi.

Dal punto di vista teorico l'Ipnosi Costruttivista vede il recupero di una visone olistica ed unitaria della persona e del suo ruolo attivo di inventore della realtà ci ricorda Watzlavick, ha condotto alla formulazione di modelli interpretativi più complessi, un uomo non semplice elaboratore di informazioni, quanto "costruttore di significati" ed all'ambiente non più come luogo di stimolazioni esterne, piuttosto come universo di simboli e di esperienze.

Crescita personale = differenziazione

Da un comportamento meno organizzato verso comportamento più organizzato.

Sviluppo = estensione del campo di attività ed interessi da un Irrealtà ad una Realtà

Da una relazione labile con la vita ad una solida

Retrogressione ritorno ad una modalità di comportamento precedente nella storia psicologica del soggetto

Regressione ritorno a modalità di comportamento primitive più "generali", mutamento in una direzione opposta ai mutamenti caratteristici dello sviluppo, riduzione della differenziazione, diminuzione del realismo, compromissione della dimensione temporale, restrizione dello spazio di vita.

Il Soggetto "costruisce" gli eventi della realtà, non è semplicemente rispondente ad essa. Le rappresentazioni dell'ambiente consentono la possibilità di intervenire modificandolo, ed adattarlo a sé, in modo creativo: la realtà non è soltanto data in quanto tale, e non è univoca, ciò che conta anche ai fini dell'interpretazione è il costrutto, la rappresentazione personale e unica degli eventi che ciascuno elabora, secondo le proprie caratteristiche personali.

I costrutti sono dinamici poiché l'esperienza quotidiana comporta una costante revisione del modo di vedere le cose e la vita.