Cerca nel blog

martedì, giugno 01, 2010

Un ipotesi per l'organizzazione mentale.

Appoggiando l'idea della coscienza come identità, consapevolezza di
se, la cui funzione avviene attraverso l'attivazione e il collegamento
di alcune aree del nostro cervello. Noi abbiamo consapevolezza,
coscienza appunto di noi stessi, attraverso il lavoro interattivo di
alcune aree del cervello mantenute attive e collegate assieme,
funzione che rimane attiva, come dimostrano alcuni recenti studi neuro-
scientifici, solo in presenza di uno stato di veglia, attraverso una
massiccia attivazione corticale, o in stato di trance, in misura più
contenuta, con una parziale attivazione corticale ed una sensibilità
concentrata più nel mondo interiore.
È possibile, in tal modo, considerare il maturare del nostro stato di
coscienza come un accrescersi graduale di questi collegamenti, fino a
raggiungere un certo equilibrio tra queste parti, creando così una
sorta di sistema organizzato adattabile a circostanze differenti.
Usando l'idea dei tre cervelli, il cervello rettile, il cervello
mammifero e il cervello evoluto, la neo corteccia, come componenti
presenti all'interno del cervello umano, possiamo considerare che la
singola maturazione cerebrale, di tipo evolutivo per la specie uomo, e
di tipo educativo nel singolo individuo, come la creazione di ponti di
collegamento ed interazioni tra aree differenti del cervello, che
bilanciando i comportamenti, permettono alla coscienza di mantenere
stati mentali adattati anche in presenza di stimoli interpretabili
dalle singole aree del cervello come potenzialmente pericolosi. Ne
consegue che tutti i mal funzionamenti adattivi accorsi ad un
individuo possono esser imputati ad un mancato o limitato collegamento
tra aree diverse del cervello, lasciando intuire che l'adattamento è
frutto di relazioni orientate all'esterno verso la realtà e
all'interno attraverso l'equilibrio dell'attività delle singole parti
interessate del cervello.
La terapia consisterebbe dunque nel favorire l'attività relazionale
delle singole aree, creando dei ponti di collegamento tra queste
differenti realtà. Il giocare con parti diverse di personalità
favorisce la costruzione di questi ponti, la relazione concilia un
attività mentale bilanciate e dunque un buon adattamento.

Dr. Marco Chisotti
Psicologo Psicoterapeuta
Ipnosi Terapeuta
Cell. 3356875991
http://www.chisotti.com

Inviato da iPod

Nessun commento: