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lunedì, gennaio 16, 2017

E se coscienza ed intuizione fossero un unica esperienza per il nostro cervello. Marco Chisotti.

 E se coscienza ed intuizione fossero un unica esperienza per il nostro cervello.
Marco Chisotti.

Siamo abituati a distinguere intuizione e coscienza come due fenomeni separati, ma se fossero lo stesso fenomeno cognitivo pensato in modo differente?
 Sia la conoscenza che l'intuizione, se li facciamo nascere dallo stesso fenomeno cognitivo, sono sensibili alla capacità iniziale della mente dell'individuo di raccogliere elementi, unendo i quali, gli è permesso di raggiunge una soglia consapevolezza sotto forma di insight, illuminazione.
 Della coscienza abbiamo un'esperienza unica che ti ha frutto dell'unione di tante esperienze separate a livello percettivo, cognitivo, emotivo. Il fatto che un'esperienza noi la viviamo come unica è dovuta al fatto che uniamo con facilità gli elementi percettivi e sensoriali tra loro.
 È per continuità psichica che uniamo insieme il senso di coscienza che ci dà consapevolezza della nostra vita. Nell'intuizione abbiamo un fenomeno analogo da molti elementi percettivi e cognitivi che si vengono in un'unica esperienza abbiamo l'intuizione, una forma di insight, illuminazione.
La coscienza a un livello di consapevolezza varia di persona in persona, perché la complessità percettivo cognitiva che sta dietro all'esperienza di ognuno è differente.
 Cos'è che ci ispira a pensare, creare, vivere? Non lo sappiamo, non ne abbiamo coscienza, proprio come non abbiamo coscienza delle nostre intuizioni, ci arrivano, così è per il linguaggio, non so quale parola sto per dire ma la dico e poi un altra ed un altra ancora è tutto diventa legato assieme come nel linguaggio, questo mi affascina ed allo stesso tempo mi confonde. Son andato a cercare Noam Chomsky che leggevo all'età di 16 anni senza capirlo appieno, neppure ora riesco a capirlo appieno ma mi affascina e voglio darvi uno spaccato della sua idea del linguaggio, ß anche voi non comprendete tutto non importa, alla fine il vostro inconscio vi darà, per continuità psichica, una chiave di lettura di ciò che vi ha lasciato una parte del pensiero di Noam Chomsky.
La teoria del linguaggio innato di Chomsky (1957, 1965, 1988)
L'acquisizione del linguaggio è un processo ATTIVO di scoperta di regole e verifica di ipotesi reso possibile da una conoscenza innata della natura del linguaggio 

Dispositivo innato per l'acquisizione del linguaggio (LAD) = possesso di una Grammatica Universale (insieme di tutti gli elementi strutturali condivisi da tutte le lingue naturali), permette al bambino di: percepire regolarità nelle espressioni udite; utilizzare le regole grammaticali per generare frasi 

Ambiente ha una funzione solo attivante (input linguistico poco rilevante) 

Competenza (capacità di analizzare l'input linguistico e la padronanza delle regole grammaticali e capacità di analizzare il materiale linguistico) precede l'esecuzione (l'uso effettivo) 

Indipendenza del linguaggio (dominio specificoche si sviluppa e funziona secondo regole proprie) dalle capacità sia cognitive che comunicative 

Concezione dominio-specifico dello sviluppo del linguaggio 

"Nessuno sostiene che le regole del linguaggio sono innate. Piuttosto, la capacità del linguaggio possiede una componente genetica, fondamentale. Se questo non fosse vero, l'acquisizione della lingua dei bambini sarebbe un miracolo. Questo è evidente fin della nascita, dal primo momento che il bambino comincia a raccogliere informazioni linguistiche nell'ambiente rumoroso che lo circonda, e poi l'acquisizione segue il suo corso che, chiaramente, va ben oltre le prove disponibili, dalle parole più semplici alle complesse costruzioni e interpretazioni linguistiche. Una scimmia, con lo stesso sistema uditivo e collocata nello stesso ambiente, percepirebbe solamente il rumore. O questo è magia, oppure vi è un principio innato, un'intelligenza del linguaggio, come in altri aspetti umani della crescita e dello sviluppo". Noam Chomsky
La creatività viene considerata come una delle caratteristiche fondamentali del modo di usare il linguaggio: rispetto al numero limitato di parole e di regole esistenti, noi tendiamo a creare qualcosa di nuovo, non riducibile in maniera meccanica alle regole grammaticali, anche se da esse, in qualche modo, "generato". La grammatica quindi, "genera" enunciati, nel senso che sta alla loro base, ma non li produce in maniera meccanica una volta per tutte. Poiché la conoscenza di una lingua è per Chomsky capacità di produrre e comprendere un numero virtualmente infinito di frasi, cioè anche frasi nuove, mai prodotte o udite prima, di questo deve dar conto una grammatica.
Il compito principale della teoria linguistica deve essere di sviluppare un elenco di universali linguistici che, da un lato, non sia poi smentito dalla concreta diversità delle lingue e, dall'altro, sia sufficientemente ricco ed esplicito da spiegare la rapidità e l'uniformità dell'apprendimento linguistico, e la notevole complessità e portata delle grammatiche generative che dell'apprendamento linguistico sono il prodotto. (da Aspects of the Theory of Syntax, Cambridge, 1965, pp. 27-28)
Perché esiste un linguaggio e perché ci son così tante lingue diverse, come fa un bambino a capire cosa ascoltare, come fa ad apprendere così rapidamente una lingua?
Se non fosse presente a livello genetico una struttura cognitiva che predispone l'acquisizione e l'uso di un linguaggio noi non parleremmo, ne capiremmo cosa ci vien detto. Tra le tante "magie" del nostro mondo interiore (inconscio) vi è una capacità particolare, quella di dare continuità all'esperienza vissuta (dare senso) a prescindere da tutti i tagli che si son fatti nell'esperienza completa. Il concetto di continuità psichica ci dice che qualcosa è rimasto anche se tutto quanto è sparito, per continuità psichica noi attribuiamo continuità anche alla morte stessa, quando muoriamo in verità ci spostiamo solamente ... è bellissimo come la nostra cultura, qualunque essa sia, ci cattura, ci ipnotizza completamente si potrebbe dire, e ci permetta una continuità di senso e di significato a prescindere da ogni cosa possa succedere intorno a noi.
La nostra mente nega le evidenze, esclude o include le cose, e vive in una perfetta "magia" implicativa, associando assieme fatti ed esperienze che si richiamano l'una con l'altro. Se ti dico che proprio perché sei intelligente ed hai compreso cos'è per te vivere ti senti bene, ho creato un associazione che spiega perché siamo portati a studiare e conoscere. La curiosità è un gioco irresistibile, innato, è presente nel nostro DNA, non possiamo esimerci dall'essere curiosi, possiamo solo modulare la nostra curiosità, curiosi si nasce.