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giovedì, settembre 25, 2014

Imparare l' "arte" dell'aiuto è imparare ad essere in relazione. Marco Chisotti

Imparare l' "arte" dell'aiuto è imparare ad essere in relazione.

Mi son trovato di recente immerso in una accurata ed intrigante lettura esperienziale che descriveva il mondo delle cose e la vita delle persone, non potendo che seguire passo passo la "storia" che mi veniva narrata, così, come spesso mi succede quando vengo guidato verso una particolare esperienza, mi son cominciato a domandare se quello che leggevo era reale, vero, come si intende nella nostra esperienza quotidiana, e li per li la mia risposta è stata un altra domanda: "Voglio che quello che leggo sia reale, vero?"
Una citazione, tra l'altro molto bella, come quella seguente:
"Io non sono se non in un campo psichico con gli altri, con la gente, gli edifici, gli animali, le piante" di James Hillman è reale, vera?
Mi accorgo che è reale senza ombra di dubbio, per me è reale nella misura in cui la prendo in considerazione, ma in quanto vera dipende, posso dire che la sento sufficientemente varia ed accettabile da non viverla come minacciosa, è senza dubbio convincente, non so quanto possa persuadermi realmente, o quanto suggestionarmi, nella misura in cui l'accetto credo cominci a lavorare i miei pensieri e le mie idee, ogni idea che prendo in considerazione si presenta al mio mondo nella misura in cui mi convince.
Apparentemente ogni idea che si presentI come espressione contestuale, denotativa, descrittiva, può essere tranquillamente vista come una dichiarazione di intenti, l'intenzione si affaccia molto spesso mascherata da espressioni descrittive o ancor più esplicative.
Quelle espressioni che sembrano contemplare il mondo, in verità lo indirizzano verso un inevitabile ed appassionata conclusione.
Allora per me il mondo non è proposto, è imposto, così lo sento, così lo vedo, e più vien argomentato ed apparentemente descritto e più insinua una costruzione dettagliata e meticolosa, potrei dire a descrizioni appassionate e meticolose seguono spesso convinzioni arrendevoli e compiacenti, nelle relazioni d'aiuto le cose cambiano, nell'ipnosi solo gli approcci rispettosi del mondo dell'altro son in grado di generare apprendimento.
Nell'approccio con le relazioni d'aiuto è necessario lavorare su di se, io considero la relazione d'aiuto un arte a tutti gli effetti, come in tutte le arti quello che c'è da imparare nelle relazioni d'aiuto è un mestiere, imparare ad aiutare è imparare un mestiere, è divenire artigiani dell'ascolto, restauratori della mente, intendendo mente il complesso di elementi che compone le relazioni interpersonali, esperti del bisogno, competenti di fede, stimatori di speranza.
Per Sara essere in relazione con l'altro dobbiamo lavorare su di noi e sviluppare un metodo: ricostruire il contesto; imparare a porre domande significative; cogliere i confini della relazione; raccogliere i dati; formulare una strategia d'aiuto che produca perturbazione e di conseguenza cambiamento.
Sostanzialmente la differenza tra un approccio razionalista classico, basato sulla persuasione, come una psicoterapia classica, e un approccio non razionalista, tipico dell'Ipnosi Costruttivista, sta nel fatto che quest'ultimo è fondato sulla comprensione, mira ad aumentare i margini di consapevolezza e di coscienza di sé del cliente, attraverso la figura di un Counsellor Ipnotista Costruttivista, un perturbatore maieutico, che usa il metodo d'insegnamento e guida proprio di Socrate, basato sul dialogo, sulla discussione, e la capacità d'ascolto tipico dell'approccio Rogersiano (Carl Rogers).

"La razionalità, invece che come realtà assoluta e un'entità universale, va vista sempre come qualcosa di interattivo e di relativo, non dal punto di vista dell'osservatore: dovrebbe essere giudicata relativamente all'organismo di appartenenza, la razionalità non riguarda mai una cosa in sé, ma ci dice se un'azione, un pensiero, uno schema emotivo sono o no razionali in riferimento all'organismo che li impiega, alla sue necessità, non in riferimento a un osservatore che li giudica rispetto a punti di vista e a parametri suoi. Per un terapista è difficile fare questo, perché significa mettersi sempre in discussione; significa che non c'è nessuna verità decodificata già a priori" Vittorio Guidano, partendo da queste considerazioni illuminanti, l'aiuto è sostenuto dalla relazione, dall'analisi, e dalle strategie d'intervento.

Il ruolo della relazione nel processo delle relazioni d'aiuto è tutto, ma è difficile da gestire in modo adeguato e coerente, è il paradosso delle relazioni d'aiuto, che si evidenzia negli aspetti emotivi della relazione interpersonale fra cliente e Counsellor nel fatto che il contenuto non conta, se non per il Counsellor, il cliente ha bisogno di un canale diretto o comunicativo che proviene dalla nostra parte mammifera, dalle emozioni e che, instaurata una sintonia, può riorganizzare i contenuti.
I cambiamenti che si vedono nelle relazioni d'aiuto son le stesse che avvengono nel contesto di una relazione di amicizia, in cui c'è un vettore, una situazione emotiva che consente un canale di comunicazione tra due persone, solo attraverso una relazione emotiva si può perturbare un sistema, e dato che il cliente, come essere umano, è un sistema chiuso, non può ricevere informazioni dall'esterno, può ricevere solo una perturbazione, ed è questa che lo aiuta a riorganizzarsi, ma la perturbazione diventa significativa solo in un rapporto emotivo.
Nella relazione d'aiuto, il Counsellor Ipnotista Costruttivista perturba il cliente, ma questo è reso possibile dalla sintonia che ha creato con lui/lei, senza la quale è impossibile perturbare il sistema.
A differenza degli interventi razionalisti, il Counsellor Ipnotista Costruttivista che è non razionalista sa che non deve essere "direttivo" nei confronti del cliente, perché il metodo da seguire è quello che appartiene all'organizzazione mentale del cliente.
Vanno limitati tutti gli aspetti del Counsellor Ipnotista Costruttivista consigliere, non è compito nostro dire cosa fare al cliente, consigliargli il divorzio o no ad esempio, anche se ce lo chiede, noi non decidiamo della sua vita, gli insegniamo a lavorare, un Counsellor Ipnotista Costruttivista non razionalista, aiuta il cliente ad organizzarsi sempre nella sua vita.

Disegno di Alice Chisotti.

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