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lunedì, settembre 15, 2014

La solitudine degli uomini primi. Marco Chsotti.

La solitudine degli uomini primi. Marco Chsotti.


Pensare è un mestiere molto interessante, prevede di prendersi delle limitate responsabilità, sicuramente impegna molto tempo, almeno nella mia esperienza è così.
Ho cominciato a pensare in modo professionale, come "mestiere" per intenderci, 30 anni fa quando ho scritto la mia tesi di laurea, prima col ruolo di studente ero come dispensato, almeno in parte, d,al prendermi la responsabilità di quello che produce o col pensare.
Da allora mi sento sempre impegnato a portare quello che penso con me, a tenere solo quello in cui credo ed a dire solo quello che avevo pensato, così più che mai ancora oggi mi sento responsabile del mio pensiero, e da buon costruttivista, mi sento responsabile dell'intera realtà in cui mi ritrovo.
Sento quanto sia difficile chiedere alle persone di condividere questa responsabilità, sapere di essere creatori della realtà in cui ci sentiamo di vivere da spettatori é un paradosso, è difficile venir a capo di questo paradosso.
Oggi la mia generazione vive la vita che i nostri genitori hanno riscattato dalla guerra, dalla distruzione e dalla fine, viviamo una vita in cui ci é permesso pensare a lungo, pensare in modo libero ed autentico, posso dire d'essere fortunato facendo il pensatore da trent'anni ininterrottamente. 
Mi son chiesto qual'è il prezzo che paga un pensatore, mi sento tre i primi uomini a cui è stato permesso d'essere liberi di pensare per un tempo così lungo, sento anche che son solo nel mio pensare, che abito il mio stato mentale in completa solitudine, pur condividendo con altri i pensieri, per lo più penso in solitudine.
Dunque è la solitudine il prezzo che si paga a pensare, so che la consapevolezza che porto con me della mia vita mi è resa possibile dal mio dialogo, dunque non son solo, son in compagnia del mio inconscio, credo funzioni così ma è comunque questa la solitudine che sento malgrado la forza di questo continuo dialogo. 
La realtà è una costruzione della nostra mente, tutto ciò che chiamiamo col suo nome, tutto ciò che crosciamo è frutto del nostro conoscere, del lavoro di distinzione e del ricordarsi le distinzioni fatte, so di essere tra i primi uomini a cui è stato dato il permesso di pensare senza altri oneri, una bella libertà che mi rende protagonista, una grande responsabilità che mi rende solo. 
Forse può sembrare riduttivo e limitato il mio punto di vista ma non è così, son perfettamente a mio agio nel vivere la mia vita da pensatore costruttivista, felice di condividere, quando mi è data la possibilità, i miei pensieri con chi ha la pazienza di condividere il suo tempo con me, nella fortuna di poterlo continuare a fare coi corsisti della mia scuola di ipnosi costruttivista, il peso della solitudine è pienamente ripagato dal loro riconoscimento e per questo li ringrazio, son orgoglioso di portare la solitudine degli uomini primi, ed il senso del pensare costruttivista prima di tutti per loro.



Disegno a matita di Alice Chisotti (riproduzione).