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venerdì, settembre 06, 2013

Sconfiggere le paure con l'ipnosi

L'articolo del settimanale Viversani e belli di questa settimana per esteso, di più facile lettura: 
Psicologia
Sconfiggere le paure con l’ipnosi
Servizio di Antonella De Minico. Con la consulenza del dottor Marco Chisotti, psicologo, psicoterapeuta, ipnotista e counselor

Ce l’hanno detto e ridetto: abbiamo tutte le potenzialità per raggiungere ciò che desideriamo. Ma le parole di un amico, un familiare, o un conoscente possono essere di parte. E se dalla loro bocca fosse uscita la verità?, il dubbio, per un secondo, ci sfiora. “Ma no, non è così, è solo un incoraggiamento”, e ci convinciamo nuovamente che i nostri sogni rimarranno per sempre e solo tali. Le esperienze vissute fino a questo momento, alla prova dei fatti, ce lo hanno dimostrato più volte: a pochi passi dal traguardo tanto agognato, una forza sconosciuta ci impedisce di arrivare alla meta rinforzando, di conseguenza, i nostri pensieri negativi: “Lo sapevo, non ce la farò mai!”. Perché va a sempre a finire in questo modo? Pure questo ce l’hanno detto e ridetto: sono le nostre paure le responsabili di questi fallimenti. E ognuno di noi, prima o poi, deve farci i conti. Come è capitato ai giocatori del Crystal Palace, che per otto anni sono rimasti lontani dal più importante campionato inglese di calcio, la Premier League, nonostante avessero tutte le carte in regola per poterlo affrontare con successo. Come hanno fatto a rientrare in Premier League? Un mese di sedute di ipnosi mirate a sconfiggere le paure ed eccoli di nuovo in campo contro le squadre più forti della stagione. Quella del Crystal Palace è un’esperienza che può fare chiunque? Con questa tecnica si possono sconfiggere davvero tutte le paure? O ce n’è qualcuna con cui dovremo sempre convivere? Ne abbiamo parlato con Marco Chisotti, psicologo, psicoterapeuta, ipnotista e counselor.

Che cos’è la paura?
Alla sola idea che a giorni dovremo sostenere un esame o un’interrogazione di fronte a un professore pronto a giudicarci, le mani iniziano a sudare. L’eventualità di dover prendere un ascensore insieme al capo mentre lui continua a parlarci delle ultime questioni discusse in riunione, ignaro del nostro terrore di rimanere intrappolati in quell’aggeggio infernale, ci fa far scorta di scuse per evitare il verificarsi della situazione. Se poi pensiamo alla figuraccia che faremo quando dovremo parlare in pubblico davanti ai colleghi, speriamo che un malessere improvviso sopraggiunga a salvarci. “In tutti questi casi, nasce in noi un’emozione come la paura, che ci fa regredire e ci riporta al periodo dell’infanzia”, afferma Chisotti, “in una dimensione non razionale, dove si pensa di non poter avere più controllo su nulla. E ci comportiamo, di conseguenza, come bambini”. Entriamo, cioè, in uno stato mentale che ci permette di accedere alle memorie di quando eravamo piccoli e ancora privi di esperienze che ci permettessero di essere sicuri della nostra capacità di riuscire ad affrontare gli ostacoli. “La memoria, come è stato dimostrato, non è localizzata in un’area del cervello, ma è situata in uno stato mentale. Che è un (dis)equilibrio tra pensieri e sensazioni”. Quando si sostiene un esame universitario, per esempio, può succedere che l’ansia cresca e si abbiano dei vuoti. Perché si è perso il clima di tranquillità nel quale ci si è preparati per quell’esame e non ci si ricorda più niente, vanificando così tutti gli sforzi fatti fino a quel momento. “Sapere come accedere di nuovo allo stato mentale di serenità, in questo e in tutti i casi in cui si ha a che fare con una paura, permetterà di fare emergere una soluzione creativa per affrontare la difficoltà”. 

Perché l’ipnosi può aiutare
Se si convive con le proprie paure, senza mai affrontarle, difficilmente si raggiungeranno gli obiettivi sperati. “Avere chiaro il traguardo che si vuole raggiungere è una dimensione che appartiene al mondo degli adulti e quando si convive con il timore di riuscire in quello che si desidera si torna a una dimensione infantile, limitandosi”. Si perde, insomma, memoria di avere tutti gli strumenti e le risorse per riuscire nell’intento che ci si è prefissi. Alimentando ansie e frustrazioni. Noi tutti, però, abbiamo le potenzialità per superare le condizioni limitanti che ci imponiamo e raggiungere uno stato di benessere soddisfacente: basta essere consapevoli delle proprie risorse, valorizzarle e imparare a immaginare come arrivare al traguardo desiderato. Attraverso l’ipnosi si conquista uno stato mentale ottimale che ci permette di apprendere un modo, nuovo e creativo, per sconfiggere le paure. “L’ipnosi è uno stato naturale, che viviamo tutti, ogni giorno, un attimo prima di addormentarci o appena prima di svegliarci”, spiega Chisotti. Ed è il momento in cui, generalmente, si hanno le intuizioni più brillanti. “Passando da uno stato di coscienza a uno a cui si accede al proprio inconscio, si perdono le convinzioni limitanti e si iniziano a conoscere le proprie risorse”. Si impara, insomma, ad avere fiducia in se stessi e a superare i limiti imposti dalle proprie paure.

Tutte le paure si possono superare
Le paure come per esempio dell’ascensore, dell’aereo, di fallire in una competizione sportiva, di parlare in pubblico, o di vivere il momento del parto si superano facilmente e in tempi brevi, grazie all’ipnosi. Anche i timori che in molti sorgono quando devono sottoporsi a cure mediche, dentistiche in particolare, possono essere vinti nell’arco di poco tempo con questa tecnica. Più difficile, invece, sconfiggere la paura della morte con cui devono fare i conti le persone avanti negli anni o dell’amare veramente. Queste ultime, hanno un elemento comune: quando si ama pienamente è un po’ come morire, perché ci si abbandona completamente. In questi ultimi due casi, l’ipnosi è utile ma i tempi potrebbero essere più lunghi.

Cosa accade durante un incontro con un ipnotista
*Il primo step è il colloquio: il terapeuta, attraverso un dialogo mirato, conosce le paure della persona che ha di fronte e in che misura la limitano. Ma la conversazione ha anche lo scopo di instaurare un rapporto fiduciario tra i due, cosicché l’ipnosi possa essere indotta con meno resistenze possibili. 
*Il secondo passo è l’induzione dello stato di trance con cui si accede al proprio inconscio, la parte creativa di ognuno di noi. In questo passaggio si rivisitano momenti dell’infanzia e si scoprono quali sono le limitazioni che la persona si autoimpone. Nello stato di trance, anche grazie agli stimoli del terapeuta, la persona smette di ragionare nel modo usale e trova soluzioni creative per superare la difficoltà che incontra nella quotidianità.  
*Il terzo step è il risveglio, dove viene ripristinato lo stato di veglia. La persona ritorna alle sue capacità cognitive dopo avere appreso le esperienze costruttive della trance.
*Il quarto punto è l’assegnazione di compiti che la persona deve svolgere a casa, da sola. Generalmente, questi si traducono in momenti di autoipnosi, dove autonomamente si raggiunge lo stato di trance, attraverso meccanismi specifici che permettono di entrare in relazione con il proprio inconscio. L’autoipnosi, oltre migliorare la relazione con il mondo esterno, permette di entrare in una dimensione di amore incondizionato verso se stessi ed è in grado di riequilibrare l’organismo. 
* L’obiettivo di una terapia breve come l’ipnosi è quello di rendere il prima possibile la persona autonoma nel fronteggiare le proprie difficoltà. Ecco perché le sedute, distanziate nel tempo, non si protraggono mai oltre i sei, sette incontri. 

Quando l’ipnosi sostituisce l’anestesia
A volte, è proprio con l’impossibilità oggettiva che si devono fare i conti. Una signora di Padova, a causa dell’allergia ai farmaci anestetici che le avrebbero causato uno choc anafilattico o problemi fisici piuttosto seri, non poteva essere sottoposta alla rimozione di un melanoma, un tumore della pelle. L’intervento è stato possibile grazie all’ipnosi, che ha permesso di indurre la donna a uno stato di anestesia di suggestione anziché farmacologica, come si legge tra le pagine della rivista per gli addetti del settore, “Anaesthesia”. La signora, durante tutto il tempo dell’intervento ha avuto i parametri nella norma. Al termine dell’operazione si è alzata ed è uscita da sola dalla sala operatoria.

lunedì, settembre 02, 2013

L'universo dell'ipnosi vuole la sua libertà. Marco Chisotti.





"L’ipnosi pone il ricercatore di fronte ad innumerevoli difficoltà. E’ molto più facile provocare fenomeni ipnotici ed ottenere successi terapeutici sorprendenti che stabilire le leggi esatte che regolano il processo ipnotico!"
C. L. Hull psichiatra statunitense, insegnò l'ipnosi a Milton Erickson.
"L’ipnosi pone il ricercatore di fronte ad innumerevoli difficoltà. E’ molto più facile provocare fenomeni ipnotici ed ottenere successi terapeutici sorprendenti che stabilire le leggi esatte che regolano il processo ipnotico!"
C. L. Hull psichiatra statunitense, insegnò l'ipnosi a Milton Erickson.

L'ipnosi, se indicata come terapia o psicoterapia, la  può praticare solo un medico o uno psicologo abilitati alla psicoterapia, solo se sono psicoterapeuti, non è sufficiente esser laureati in medicina o psicologia, questo per quanto riguarda la posizione italiana sulla professionalità competente a praticare la psicoterapia di qualunque natura. 
Per quanto riguarda tutte le applicazioni della tecnica ipnotica che non hanno valenza psicoterapeutica, ma che sono praticate da Counsellor o altre figure professionali che si interessano di relazioni d'aiuto come sostegno e rinforzo dell'Io, possono esser portate avanti senza alcuna restrizione come la meditazione, lo sviluppo personale e motivazionale, organizzazione della persona, superamento delle crisi esistenziali, lavoro sulle convinzioni limitanti, apprendimento di strategie di vita, scelte, decisioni, responsabilizzazione dell'Io.
La professione di Ipnologo Ipnotista non è regolamentata in Italia, dunque per esercitarla non è richiesto il conseguimento di un diploma particolare né è obbligatorio far parte di un ordine professionale.
Esiste una diatriba tra il definire l'ipnosi stessa psicoterapia, cioè se qualsiasi applicazione dell'ipnosi sia psicoterapia o meno. Su questo punto l'APA, American Psychological Association, ( http://www.apa.org/ ) è molto chiara nel dire che di per sé l'ipnosi non è psicoterapia, anche se può diventare una forma di psicoterapia attraverso la strutturazione dell'induzione, ma d'altro canto qualunque colloquio o semplice discorso tra due persone può trasformarsi in una relazione d'aiuto per uno dei due interlocutori, ed esser terapeutica, non per questo se ne può limitare l'esercizio.
All'estero, in particolare nei paesi anglosassoni, esiste la professione di "Ipnologo Ipnotista",indipendente dalla psicologia, viene studiata in scuole apposite di counselling o altre forme di relazioni d'aiuto.
In quanto sostegno o guida alternativa in una relazione d'aiuto, come è nella figura del Counsellor, un Ipnologo Ipnotista può praticare l'Ipnosi in Italia, senza entrare nella professione sanitaria.
Non esiste in Italia un percorso specifico all'interno della facoltà di psicologia, dove si studia l'ipnosi clinica, ci sono corsi di formazione quinquennali che abilitano psicologi e medici alla psicoterapia, in alcuni di questi si insegna l'ipnosi.
La legislazione italiana è più arretrata, in merito, rispetto a quella di altri paesi. L’art. 728 del C.P. afferma che “Chiunque pone taluno, col suo consenso, in stato di narcosi o d’ipnotismo,o esegue su lui un trattamento che ne sopprima la coscienza o la volontà, è punito, se dal fatto deriva pericolo per l’incolumità della persona, con l’arresto da uno a sei mesi o con l’ammenda da Euro 30,00 a 516,00. Tale disposizione non si applica se il fatto è commesso, a scopo scientifico o di cura, da chi esercita una professione sanitaria.”. 
Ma per agire un tale reato ci deve essere la soppressione di certe abilità mentali e la persona corre un grave pericolo nella sua integrità, ma è impossibile realizzare uno stato mentale con l'ipnosi che metta a repentaglio in qualche modo la vita dell'individuo.
Il legislatore fa riferimento ad una concezione un po’ datata di ipnosi, si sa di per certo che l’ipnosi non è in grado di sopprimere né la coscienza né la volontà di un individuo, di fatto, potrebbero esercitare l’ipnosi nell’ambito della loro professionalità gli iscritti agli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, dei Farmacisti e degli Psicologi, per riferimenti alla normativa, vedere il sito del Ministero della Salute. È specificato che non si può praticare l'ipnosi se si lede la persona, se dal fatto deriva pericolo per l’incolumità della persona, dunque se non si mette a repentaglio l’incolumità del soggetto è legittimo praticarla. 
Molto raramente, a me personalmente è capitato pochissime volte ed in forma lieve, l’ipnosi può portare a fenomeni chiamati abreaction (sovrareazione), causati da riferimenti ad episodi fobici o particolari traumi della persona. Un cliente che viva un abreaction può dimenarsi, cadere, muoversi di scatto, può farsi male, si tratta semplicemente di fare in modo che l'incontro avvenga in un area protetta, ponendo attenzione all'incolumità della persona.
Approfondendo il tema della legislazione specifica sull'ipnosi, nel codice penale italiano è presente un altro articolo in particolare dove si dice di poter commettere reati sotto ipnosi, ma è stato dimostrato più volte che non è possibile commettere un azione che vada contro i credo morali della persona: l'Art. 613 del C.P. parla del reato di incapacità indotta tramite violenza, ma l'ipnosi di per se è innocua, non e' possibile sopprimere la coscienza o la volontà dell'individuo, e non è possibile limitare una persona nelle sue abilità in modo permanente, in specifico dice: "chiunque, mediante suggestione ipnotica o in veglia o mediante somministrazione di sostanze alcoliche o stupefacenti, o con qualsiasi altro mezzo, pone una persona, senza il consenso di lei, in stato d'incapacità d'intendere o di volere, e' punito con la reclusione fino a un anno [...]. La pena è della reclusione fino a cinque anni: 1) se il colpevole ha agito col fine di far commettere un reato; 2) se la persona resa incapace commette, in tale stato, un fatto preveduto dalla legge come delitto". 
La letteratura scientifica ha ampiamente dimostrato con con l'ipnosi non è possibile provocare l'incapacità di intendere e di volere o far commettere un reato ad una persona allontanando la dalla sua identità, i suoi valori, le sue presenze in ambito morale. 
Nelle esperienze di laboratorio non son mai stati riscontrati danni con l'ipnosi lo psichiatra statunitense Hilgard non riporta nessun danno imputabile all'ipnosi, da una ricerca su 300 soggetti ipnotizzati più di 500 volte, ripetendo l'ipnosi, non solo i soggetti si indebolivano, ma sviluppavano una tendenza ad agire in modo indipendente. Costringere qualcuno ad agire contro la sua volontà non mai è stato possibile, la persona si rifiuta e sviluppa una repulsione verso il ricercatore che ha tentato di fare pressioni per ottenere un risultato contro la sua volontà, esiste una spiccata capacità di autodifesa e di tutela personale negli individui.
Le persone tendono ad utilizzare l'ipnosi a loro vantaggio, anche contro la una volontà esterna. Con l'esperienza dell'Ipnosi si mantiene tutta la capacità di distinguere tra realtà e fantasia, e inoltre non vengono sviluppati atteggiamenti mentali nevrotici né meccanismi evasivi, come riporta anche Milton Erickson nei suoi scritti, l'ipnosi è innocua e favorisce naturalmente un riequilibrio psicofisico nelle persone, inoltre l'opinione generale che l'ipnosi dipenda dalla forza dell'ipnotista è totalmente infondata, in quanto senza la piena collaborazione del soggetto non si ottiene nulla, anzi si rischia di perdere la possibilità di agire l'ipnosi in futuro con la persona.
L'ipnosi è,sempre stata circondata dal mistero, ancora oggi, per fortuna, dico io, lo è, il mistero infatti porta con se attenzione e rispetto di chi si avvicina all'ipnosi con l'intento di capire il "mistero" in modo competente, approfondendo il lavoro di chi, prima di noi, ha studiato e sviluppato l'ipnosi stessa, uno di questi studiosi è stato Delboeuf ed in una delle polemiche più antiche e mai sopite sull’ipnosi scrive:
“Bisogna che tutti sappiano cosa sia l’ipnosi, quali sono i suoi benefici e quali i pericoli; e non è solo attentare alla libertà, alla giustizia, alla scienza, ma anche ferire l’umanità e la morale, a volte, in nome di favorire degli interessi che non si confessano, riservando il monopolio a delle persone che, protetti da un diploma, potrebbero fare psicologia nell’ombra. Dico ferire l’umanità, perché i danni fisici dell’ipnosi, derivano dall’ipnotizzatore stesso. Non c’è più rapporto tra il magnetismo e la medicina, di quanto non ce ne sia tra la geometria e la religione, tra la fisica e la musica. Posso dire arditamente che si nasce magnetizzatori, come si nasce violinisti … [qui non ci trova assolutamente d’accordo] … Senza dubbio, l’ideale è il medico ipnotista, ma prima di tutto bisogna che sia ipnotizzatore e psicologo. Se si vuole fare dell’ipnotismo senza essere ipnotizzatori, a fianco di qualche riuscita, si registreranno numerosi insuccessi, e qualsiasi paziente trattato inutilmente è generalmente un malato perduto per la cura magnetica … Che il magnetizzatore non medico non prescriva rimedi, va da sé. Ma c’è una legge per questo. Quanto al resto, che si lasci, per la miseria, il mondo tranquillo.”
Credo ci possa essere molto da imparare dall'esperienza dell'Ipnosi in ogni campo di ricerca, chi può dire che l'ipnosi possa esser prodotta ed interpretata solo in un campo scientifico, come quello sanitario che in Italia tenta di fare, da sempre esiste sotto forme differenti, ritengo quindi che sia inutile farsi un guerra sul possesso dell'Ipnosi, non è di proprietà di nessuno e nessuno può arrovellarsi il diritto di tenerla per sé, è uno di quei patrimoni dell'umanità, tanto naturale quanto misteriosa, di libero accesso da sempre e per sempre, l'intero universo di conoscenze dell'Ipnosi chiede la sua libertà da qualunque legge o considerazione limitante.