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sabato, gennaio 30, 2016

Biologia e psiche: mondo ordinario e mondo straordinario per trovar il proprio equilibrio psicofisico.
A cura di Marco Chisotti.
Mai rimasti in panne con l'auto?
Chi non é rimasto per strada con una delle auto moderne, quelle, per intenderci, per cui alzare il cofano è come lasciarlo chiuso, non è possibile intervenire.
La maggior parte dei problemi delle auto non sono di natura meccanica, come un tempo, quando aprire il cofano permetteva agli uomini, un minimo competenti, di far bella figura, la maggior parte dei problemi arrivano da centraline e circuiti elettrici, son loro ad andare in tilt ed a bloccarci l'auto, tutto si ferma e non rimane che il carro attrezzi.
Così, per parallelismo, la maggior parte dei problemi umani, son di natura psicologica, la psiche corre, costruisce, inventa, finge, esplora, inganna, è straordinariamente magica, la biologia cammina, è lenta, precisa, il più possibile uguale a se stessa.
Oggi patiamo questa grande distanza e differente velocità, i problemi mentali ci sfuggono, sfuggono alle soluzioni, abbiamo bisogno di tornar alla biologia per poterli fermare, osservare, elaborare, modificare, per poter così cambiare.
Le parole nascono dal corpo ed al corpo devono tornare, se non si procede in questo modo si perdono tutte le battaglie contro i "vizi" della psiche.
Tornare al corpo vuol dire sentire, ascoltare coi sensi, fermare il linguaggio, il pensiero e la sua velocità, per tornare all'origine di tutto, per tornare all'esperienza, che è la causa, mentre il mondo è la sua conseguenza.
Ogni stato mentale deriva da un esperienza protratta nel tempo, lo stato mentale fissa un equilibrio intorno alle sensazioni, producendo memoria dell'esperienza stessa che muta lentamente, fino a quando entra nel mondo simbolico subendo una accelerazione impossibile ad esser seguita.
Il pensiero vola, crea, disfa, finge, fino ad ingannare se stesso, la biologia lentamente mantiene, protegge, memorizza, ricorda tutto.
Tutto avviene tra un mondo vero per quanto creduto tale, ed un mondo falso per quanto pensato falso, ogni verità, pur essendo l'invenzione di un bugiardo, non è sincera con se stessa, noi non vediamo di non vedere, vediamo sempre, se pensiamo che qualcosa sia vero e ci costruiamo sopra, con l'immaginario, l'infinito, senza verificare se l'origine è proprio corretta.
Siamo ingannati nel pensare di aver trovato la chiave, e di poter in tal modo conoscere anche la serratura, la chiave non conosce nulla, semplicemente apre la porta facendo scattare la serratura non ha bisogno di conoscerla per poter funzionare.
Siamo sempre al centro dei nostri pensieri, e del nostro mondo, abbiamo bisogno di esserlo, solo così manteniamo una coscienza ed un'identità, siamo ciechi del mondo che ci produce, alla fine ci conosciamo quanto un cieco che attraversando in lungo ed in largo una città, e muovendosi in essa, non conosce per questo la città, semplicemente conosce dove muoversi al suo interno.
Il mondo della psiche non lo possiamo conoscere, è indeterminato, né mai lo si potrà conoscere senza scivolare nel paradosso di questa indeterminatezza, noi non potremmo mai accettare di appartenere ad un gruppo di persone che accettasse tra i suoi membri qualcuno indeterminato come noi.
Se torniamo al corpo allora usciamo dal paradosso, torniamo all'origine del pensiero indifferenziato, aiutiamo le persone a fare lo stesso con se stesse, tornando all'origine delle convinzioni per poterle cambiare.
Possiamo cambiare il mondo delle idee, dei pensieri, dei problemi mentali, delle scelte, delle decisioni, dei cambiamenti, solo se passiamo attraverso il corpo che parla con le sensazioni, le emozioni.
Quando si vive una catarsi, una liberazione, una crescita, succede qualcosa nella nostra biologia che cambia il corso del nostro pensare, cambiando la nostra natura.
Ora è il mondo delle idee che risulta ordinario, mentre la forza e l'incisione del mondo biologico risulta straordinario.
Il tocco dei passi magnetici, nell'ipnosi, può divenire una vera e propria imposizione delle mani, un modo di far riverberare le sensazioni nel corpo ed amplificarle, catalizzarle, così le reazioni emotive, ripetendo più e più volte le parole stesse che hanno condotto l'esperienza, possono generare una catarsi psicofisica.
Parole e mani, le parole fan le cose solo dopo esser diventate mondi per ogni sensazione e dietro ogni nostra esperienza.
Il nostro primo inconscio, fin dai tempi di Schopenhauer, ha dato modo di aprire un mondo inesplorato permettendo e stimolando un grande cammino della conoscenza psicologica del nostro primo cervello.
Oggi, unendo l'inconscio del nostro secondo cervello, il cervello viscerale, il Tide (la Marea) all'incoscio del primo cervello, possiamo affrontare il problema mentale e portarlo così a diverse soluzioni.
Il metodo da seguire nel supportare la psiche ed allinearla alla nostra biologia è l'ipnosi, la matrice di fondo è il costruttivismo e la seconda cibernetica, con la logica dell'osservatore osservato, e con la sua logica inclusiva di unione e e, in contrapposizione a quella esclusiva e di contrapposizione o o, ci permette di sviluppare le risorse necessarie per il miglior cambiamento.
La coscienza del nostro vivere, ed interagire col mondo, deve partire dall'esperienza della consapevolezza che non può svilupparsi in un unica coscienza, è qualcosa si più complesso, è una coscienza tripartita in esperienze differenti, una coscienza mentale, una emotiva ed una istintiva.
La nostra vita esige una organizzazione mentale all'altezza della complessità in cui viviamo, solo un epistemologia applicata a se stessa può rispettare un tale mondo complesso e permetterci il riappropriarci della vita stessa.

martedì, gennaio 26, 2016

Essere terapeuti oltre Cartesio.
A cura di Marco Chisotti.
Ho iniziato la mia esperienza come psicoterapeuta nel 1987 al tempo della mia laurea in psicologia, non esistendo ancora l'ordine professionale la tua preparazione universitaria era considerata sufficiente a lavorare nell'ambito terapeutico, ma personalmente con la semplice laurea in psicologia, presa a Padova senza un contatto coi docenti, se non per i pochi attimi dell'esame, ho sentito il bisogno di imparare qualcosa di pratico e concreto specializzandomi in terapia sistemica, lavorando con individui coppie e famiglie, in programmazione neurolinguistica (PNL) e ipnosi, nel campo aziendale, e in psicologia dello sport, lavorando con squadre e singoli atleti, formandomi a Torino, Milano e Roma.
La mia è stata una preparazione portata avanti con grande interesse ed entusiasmo, iniziata ancor prima della laurea, già lavorando alla mia tesi "Sviluppi epistemologici della seconda cibernetica".
I tre titoli di differente specializzazione, a pensarci ora, mi ponevano tra i più appassionati e dediti professionisti della psicologia emergente del tempo.
Ho cominciato a lavorare, subito dopo la mia laurea, come libero professionista con regolare partita iva fin dal 1988, utilizzando la mia preparazione psicologica nel mondo del lavoro a contatto con le aziende, usando la PNL, nel mondo clinico usando la terapia sistemica, nel mondo sportivo con l'ipnosi.
Ricordo quanto ero entusiasta ed appassionato, credevo fino in fondo alla psicologia, al cogito ergo sum cartesiano, ed a tutto quello che portavo dalla mia formazione accademica.
Al tempo ricordo però quanto mi era difficile capire ciò che dava risultati in quel gran calderone di conoscenze e pratiche terapeutiche, era tutto molto confuso, in particolare nel campo clinico succedevano tante cose in una seduta ed era estremamente difficile capire ciò che serviva e cosa no per favorire cambiamento e guarigione.
Parlo di guarigione e terapia con pazienti, sì proprio pazienti, perché il mio mondo era, a quel tempo un braccio, anche se non dichiarato ufficialmente, della medicina, gli invii per lo più arrivavano dal medico, il setting era di tipo terapeutico, si parlava in termini di diagnosi e di malattie.
Non ci ho messo molto, devo dire, a rendermi conto della forte dipendenza della psicologia dalla medicina, e di quanto fosse difficile uscire fuori dall'etichetta che nasceva dall'analisi clinica, dalla diagnosi, e veniva completata nella prognosi stessa, a conclusione dell'intervento.
Dal piccolo "medico" che ero, giocoforza, attraverso il lavoro aziendale e l'esperienza nel mondo sportivo, usando le mie competenze, sopratutto l'uso dell'ipnosi, mi son trasformato in operatore nelle relazioni d'aiuto, interessandomi sempre di più al Counselling, all'Ipnosi, ed al Costruttivismo.
È passato tanto tempo da allora e la mia dedizione al "Cogito ergo sum", penso quindi sono, si è trasformata completamente diventando "Sentio ergo sum", sento quindi penso, dunque sono.
Son arrivato alla conclusione che dal momento che le parole, i pensieri e i ragionamenti, nascono dall'esperienza, e l'esperienza nasce dalle azioni del corpo, muoversi, percepire, allora è al corpo che si deve tornare per poter parlare di una nuova e funzionale epistemologia nelle relazioni d'aiuto.
La nostra ultima esperienza come scuola di Ipnosi Costruttivista, sviluppata assieme a Rosetta Minniti terapeuta di origine cranio sacrale, la potremmo definire esperienza emozionalmenteistintiva, o altrimenti somatomentalemotiva, un esperienza dove si delineano tre coscienze o consapevolezze differenti, tutte e tre ugualmente importanti per poter lavorare con l'essere umano, la coscienza mentale, la coscienza emotiva e la coscienza somatica, e dove si formano due inconsci differenti l'inconscio mentalemotivo comunemente conosciuto come l'inconscio, che mette in relazione il mondo mentale con il mondo emotivo, ed il Tide (marea in inglese) o inconscio somaticoemotivo, che mette in relazione il corpo con con le emozioni.
Nella pratica della terapia, nell'ambito dell'esperienza cranio sacrale si parla di rilascio sommato emozionale, un momento nel quale il corpo rilascia memoria emotiva di traumi subiti, in campo psicoterapeutico ci si riferisce alla catarsi, e in campo religioso l'esperienza viene vissuta in pratiche liberatorie fino ad arrivare all'esperienza stessa dell'esorcismo.
I riferimenti a questa suddivisione partono dalla teoria dei tre cervelli di MacLean, i neuro scienziati di riferimento per tutta la sovrastruttura presa in considerazione per l'intervento sono MacLean, Damasio, Edelman, Linas, Panksepp.
Il lavoro è molto semplice e prevede di far dialogare, attraverso linguaggi mentali emotivi e corporei la mente col corpo ed il corpo con la mente, attraverso una relazione di coinvolgimento cognitivo, emotivo e sensoriale, potendo in tal modo esaltare tutti e tre i mondi di crescita, maturazione ed evoluzione personale.
Ritengo che solo attraverso il lavoro di questi tre stati mentali assieme, attraverso la trance ipnotica che ci permette di mettere in contatto questi mondi tra loro, si possa ottenere di sviluppare un metodo efficace e funzionale per affrontare la complessità psico socio fisica dell'essere umano, che possa diventare la nuova frontiera epistemologica nel campo delle relazioni di sviluppo d'aiuto e di cura.