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sabato, marzo 22, 2003

Seconda parte Articolo: Ipnosi: oltre le idee i fatti.



Il carattere illusorio della conoscenza, la realtà come trance condivisa.


Nell’essere umano le vie di entrata del cervello, (apparato sensibile), rappresentano solo il 2% del complesso, il 98% concerne il funzionamento interno, si è costituito dunque nell’uomo un mondo psichico relativamente indipendente,nel quale fermentano bisogni,sogni, desideri, idee, immagini, fantasmi, e questo mondo impregna di sé la nostra visione del mondo esterno. Inoltre la mente è in grado di mentire a se stessa (self-deception), egocentrismo, autogiustificazione, proiezione sugli altri sono tutti meccanismi che alimentano l’illusione. La memoria dal canto suo contribuisce ancora all’autoinganno, la mente tende a deformare i ricordi attraverso proiezioni e confusioni inconsce, i ricordi possono poi essere fonte di convinzioni reali quando sono costruiti, al contempo possono scomparire senza lasciar traccia.
Le illusioni sono facilmente tracciabili attraverso l’esperienza dell’ipnosi, la struttura delle idee può favorire il perpetuarsi delle illusioni. Nell’ipnosi, attraverso l’esperienza della trance si accettano, si abbassa la barriera della critica, viene favorita l’esperienza dell’ascolto, dunque la trance permette una maggiore attenzione all’esperienza esterna rispetto all’esperienza interna, solitamente dominante. Di solito la mente accellera il processo percettivo attraverso l’anticipazione dei fatti, nella memoria si depositano esperienze, ricordi, considerazioni nonché conclusioni che vengono utilizzate continuamente, la trance condivisa struttura un processo organizzativo anticipatorio, nella stessa misura in cui abbiamo bisogno di percepire attraverso le nostre anticipazioni e conoscenze pregresse.
L’esperienza cognitiva logico/razionale è un esperienza sequenziale in cui si susseguono gli eventi e si orientano attraverso tracce differenti, contemporaneamente gli anticipi all’esperienza guidano le conseguenze, l’esperienza cognivìtiva inconscia può viaggiare in parallelo con altre esperienze cognitive ed intessere una complessità di legami creativi altrimenti “evitati” dal dominio cognitivo logico/razionale. Durante la trance ipnotica la persona percepisce parallelamente eventi cognitivi differenti e li interseca in modo creativo tra loro rendendoli contemporaneamente “veri” attraverso un accreditamento interiore legato all’impossibilità di distinguere tra realtà e allucinazione della mente.
Lo stesso effetto lo viviamo durante la condivisione del mondo “reale”, l’idea di realtà percepita dall’esterno, l’intreccio in questo caso è tra un mondo sequenziale logico/razionale, il metodo condiviso, e la traccia personale che il mondo interiore lascia in ogni individuo. Ciò che permette di distinguere tra veglia e sogno, tra immaginario e reale, tra soggettivo ed oggettivo è l’attività razionale della mente, che fa appello al controllo dell’ambiente, al controllo della verifica, al controllo del sapere comune, al controllo del confronto con gli altri, azl controllo corticale attraverso la memoria, le operazioni logiche, la razionalità accomoda fantasia e creatività, la razionalità è utile fino a che non si trasforma in razionalizzazione, a questo punto la logica delle idee, l’ideologia, sovrasta e declina l’esperienza stessa, il mondo che ne deriva è in questo caso una logica necessità.
Guardando l’oggetto con cui sto costruendo questo articolo mi rendo conto dell’effetto che ha su di me, nella mia mente nonn c’è bisogno di quest’oggetto, ma la sua presenza mi fa sentire e percepire la realtà, senza l’oggetto potrei avere la stessa idea naturalmente, ma attraverso l’oggetto io mi permetto di avvicendarmi nell’illusorio mondo percettivo trasformandolo nell’esperienza che mi causa il mondo condiviso.

Conclusioni.

La lettura delle esperienze fin qui riportata permette di utilizzare l’ipnosi come una chiave di lettura degli eventi umani, in particolare sottolinea quanto gli stati mentali siano alla base di ogni atto di coscienza da parte dell’uomo, e come dal loro studio ci sia permesso accedere al profondo dominio di esperienza fino a ieri considerate inspiegabili.
Molto importante risulta l’imprinting che riceviamo nell’infanzia, l’ipnosi si “impara” da bambini, l’impostazione funzionale che si riceve, pur nella sua complessità, l’imprinting culturale, all’origine delle credenze e delle idee, esercita da sempre un controllo sull’uomo.
Da quando l’homo sapiens ha sviluppato deliri, massacri, crudeltà, adorazioni, estasi, sublimità sconosciuti al mondo animale noi viviamo in un mondo di miti, segni e simboli.
La società addomestica gli individui che creano la società, miti ed ideologie fagocitano i fatti, siamo in un mondo grazie ad un metodo, dipendiamo dal metodo attraverso il quale ordiniamo il mondo ed il mondo dipende da noi che l’abbiamo creato e lo manteniamo.
“El camino se hace al andar” Antonio Machado (“La via si fa con l’andare”, in questa citazione si sintetizza il mio lavoro sull’ipnosi, l’interesse con cui continuo a declinare esperienze differenti con l’esperienza dell’ipnosi, una continua ricerca della struttura che connette le esperienze del vivere, questo il testimone che lasciamo a tutti coloro che desiderano seguire le nostre esperienze formative.


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