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martedì, agosto 24, 2010

Cos'è la coscienza? Uno stato mentale.

Cos'è la coscienza? È uno stato mentale!

Forse è semplicemente una tautologia la mia, ma entrare in merito dello
stato mentale mi permette di fare delle ipotesi operative che
permettono di lavorare sulla mente. Ogni intervento di psicoterapia
lascia adito ad interpretazioni diverse senza poter mai dare spazio ad
un'unica prospettiva operativa, senza dunque riuscire a dare dei
riferimenti su come operare.
Ciò che si afferma è che i risultati delle psicoterapie son favoriti
dalla relazione e non dalle teorie sottese. Costruire una buona
relazione permette di accettare l'altro riconoscendone il ruolo e la
presenza, riconoscendogli la possibilità di partecipare in modo attivo
alla mutevole posizione interlocutoria, nel momento che si condivide
con la relazione uno spazio mentale ci si comprende, ci si capisce e
si accetta di guidare ed esser guidati durante il colloquio, la
collaborazione, in una condizione in cui entrambi gli individui hanno
chiaro il proprio ruolo e si distinguono, e si intendono
vicendevolmente.
Quello che mi piace pensare è che abbracciando l'idea che la coscienza
individuale sia data dal lavoro della collaborazione ed intesa di
parti della mente delegate a sovrintendere competenze differenti,
nell'intesa che emerge in una buona relazione è come se le parti del
cervello di entrambi gli individui si unissero creando una mente unica,
il cui lavoro effettivamente arriverebbe ad ottenere un incremento del
lavoro di una mente unica, dove le doti e le qualità, le risorse e le
opportunità di entrambi le menti potessero unirsi e formare una
coscienza funzionale ed operativa diversa, in grado di superare,
migliorare, compensare limiti, carenze, restrizioni della mente
singola, e mantenere in un secondo tempo l'"impronta" ottenuta per
continuità, come se lo spirito emulativo della mente nuova ottenuta
prendesse a guidare il soggetto sostituendosi all'attività mentale
precedente.
Per fare un esempio concreto. Un individuo porta con sé una coscienza
che emula in sé il presente, il passato ed il futuro, porta con sé una
coscienza del presente data dalle sue relazioni stabili, continuative
e contingenti, i ricordi di un passato in cui erano presenti altre
relazioni con altra coscienza di sé e della propria vita, ed un futuro
possibile, con una coscienza aperta a possibilità di nuove e diverse
relazioni con la vita e con gli altri. La massa critica che si
raggiunge in questo equilibrio è ciò che noi portiamo con noi stessi,
ciò che ci rende possibile di essere e ci impone di essere al tempo
stesso. In una relazione terapeutica si cambia la Massa critica e la
"buona" relazione permette che si vedano e sentano le possibilità
operative e funzionali che si erano perse, come prese a prestito
dall'altra identità cosciente, operando così un cambiamento che
comincia a dare i suoi frutti.
Ora vediamo cosa può portare questo ragionamento dal punto di vista
pratico, a cosa si deve puntare per operare in modo costruttivo
attraverso la coscienza dell'altro, delle sue necessità, delle sue
differenze, delle sue possibilità.
Prendiamo l'esempio di un legame
d'amicizia, o un legame affettivo. Ciò che passa nell'accettare
l'altro è molto, si cambia tanto frequentando chi si stima o si ama,
il cambiamento è sottile e quando ci si ritrova spesso si prova la
sensazione di vivere in un altro mondo, cambiano gli equilibri della
coscienza della mente, ci si sente magari leggeri, tranquilli,
fiduciosi, in un mix di sensazioni appaganti che ci restituiscono
l'equilibrio. Sentiamo, diciamo, pensiamo parole che non usiamo
spesso, che non conosciamo magari neppure, ma che poco per volta
modificano il sottile equilibrio della nostra coscienza, ci sentiamo
diversi, ci sentiamo meglio.
Strano ma vero è così che credo operi il lavoro terapeutico: si
sviluppa una piacevole e profonda relazione in cui la nostra coscienza
si modifica, cambiando gli equilibri della nostra mente si modificano
tutti gli equilibri presenti, dalla nuova coscienza emerge un nuovo
essere, un nuovo esser stato, e sopratutto un nuovo poter essere,
nuove opportunità, nuove azioni, nuove percezioni, che aumentano le
nostre possibilità di scelta, stimolando nuove azioni della mente,
nuova attività mentale, nuova coscienza di sé e degli altri, migliori
adattamenti, maggior libertà o così via nel ciclo della vita.
Ciò che mi sembra che emerga dal mio ragionare è una ricerca di ciò
che rende funzionale, utile e ricercata una relazione positiva con
qualcuno, d'amicizia, affettiva, o d'utilità che sia, e portarla nella
relazione terapeutica, considerando dunque di partire dalle proprie
doti e qualità umane che ognuno porta con sé fino a valutare ciò che
si cerca e ciò che si trova negli altri, in quel sottile equilibrio
che viviamo continuamente nella nostra coscienza quotidiana. Il tutto
per portarlo nella relaziona funzionale ed operativa della relazione
d'aiuto, il tutto ricordando naturalmente i presupposti fondamentali
del mio discorso e cioè che l'attività mentale genera necessariamente
uno stato di coscienza, che lo stato di coscienza è uno stato
ipnotico, e la relazione è frutto d'una esperienza di trance
condivisa.


Dr. Marco Chisotti
Psicologo Psicoterapeuta
Ipnosi Terapeuta
Cell. 3356875991
Tel. 0119187173
http://www.chisotti.com
http://www.aerf.it
http://www.ipnosicostruttivista.it

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