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martedì, aprile 09, 2013

Pesi e misure. Canoni inversi degli stati mentali. Marco Chisotti.

Andrò avanti e tornerò indietro, come un canone inverso nella musica, nel tempo, una musica che può andare avanti e poi tornare indietro con le stesse note, strano ricordare, pensare, costruire, credere, sperare, pensare ancora e poi agire, sentire, percepire, ricordare e poi dimenticare, apprendere, cambiare e perdere, perdersi e finire.
Incredibile per me superati i 50 vivere e comprendere il funzionamento dei miei stati mentali ogni equilibrio dentro una persona si mantiene per un periodo limitato, la gioia e la tristezza sono due aspetti della stessa esperienza, il bello ed il brutto, il giusto lo sbagliato, questi opposti si equilibrano in me continuamente ed i pensieri sembrano descrivere lo stato, in verità i pensieri non sono semplici forme, i pensieri impattano profondamente nel nostro stato d'umore o mentale.
Non é possibile distinguere la loro mansione descrittiva e processuale, noi siamo costantemente in un flusso dove ci troviamo ad anticipare le nostre esperienze, decidiamo e descriviamo, ed a seguire le stesse, ci muoviamo in una direzione e reagiamo alle situazioni, molto passa a livello inconscio, il resto é difficile comprendere come si realizza in noi, come si mantiene, tutto si mischia con semplicità, tutto appare e scompare, così cambiano i nostri stati d'animo, così ci troviamo allegri e tristi, cosî cambiamo, ci trasformiamo.
Si vive costantemente in uno stato mentale, lo stato mentale è responsabile del nostro essere coscienti, la coscenza o consapevolezza è il nostro vivere.
Si nasce in un mondo ed il mondo in cui si nasce non ne può nulla di noi ne noi possiamo nulla del mondo in cui veniamo al mondo.
La costante del nostro vivere, dopo l'esser venuti al mondo, é la crescita ed il cambiamento in diverse fasi passiamo le tappe più significative della nostra vita e cominciamo a fissare nella nostra memoria le nostre esperienze, queste sono parte del nostro apprendimento e della nostra conoscenza, impariamo tutto e di tutto, ed ogni esperienza ci cambia e ci trasforma, in pochi o in tanti aspetti del nostro essere, del nostro esistere.
Il neonato lascia il posto al bambino che sperimenta in modo concreto tutto il suo vivere, attraverso l'azione cresce e matura la propria consapevolezza, la propria morale, il proprio giudizio, prende coscienza di se stesso e si impersona in ruoli differenti fingendo ed imitando i comportamenti di chi gli sta vicino, parenti, amici, genitori, apprende e diviene.
Poco alla volta si appropria dell'intelligenza astratta, entrando nell'adolescenza, intorno ai 10/12 anni, sviluppa la capacità di usare la sua intelligenza facendo ipotesi anticipatorie, e deducendo dalle esperienze apprende.
Mano a mano che cresce l'adolescente impara a stare con gli altri, sviluppa i sentimenti, anticipa le emozioni, si regole accresce la sua coerenza e crescendo diviene responsabile ed affidabile.
Impariamo a vivere ed a mantenere un nostro equilibrio, nell'equilibrio ci riconosciamo, ci ritroviamo ci emozioniamo, ci agitiamo e ci tranquillizziamo, nell'equilibrio siamo costantemente noi stesi fino a che l'ambiente, la vita intorno a noi, rimanendo costante, noi manteniamo l'equilibrio nel nostro stato mentale, siamo consapevoli, ci manteniamo nell'idea di noi stessi e tutta la nostra vita è nell'equilibrio, ciò che percepiamo, ciò che sentiamo, ciò che pensiamo, tutto rimane attendibile, prevedibile.
Quando si rompe l'equilibrio tutto cambia, ogni cosa non é piú la stessa cosa, ogni pensiero si altera si trasforma, ogni cosa è diversa, quando un fatto, un evento, un esperienza rompe in noi quell'equilibrio in cui esistiamo e ci ritroviamo tutto cambia.
Non cambia solo la nostra azione, il nostro pensiero, la nostra reazione, combina il nostro modo di sentire, percepire, cambia il pensiero che produce l'idea di quell'identità che ci pensa.
Tutto cambia e nulla é più come prima, poi dopo un apprendere, un cambiare, un trasformarsi si trova un nuovo equilibrio, ma non si é più quello di prima, non si può più essere chi si è stati.
I cambiamenti sopraggiungono casualmente o causalmente, o avvengono nati pluralmente per la nostra crescita, la nostra vita ha delle tappe da seguire, si matura, ci si trasforma, si vive, ci si conosce, si cambia , ci si riconosce, ci si trasforma, si agisce alla vita, cambiano i pensieri, cambiano le sensazioni, cambiano gli stati mentali, si diventa un altra persona.
Da certe esperienze si torna da altre non si torna più, si torna da certi pensieri come rinnovati, cambiati, da altri non si torna più, si è diversi, non si è più se stessi. La vita ci cambia, ci fa nascere, ci fa crescere, ci fa vivere e ci fa anche morire, tutte queste esperienze ci trasformano, sono inevitabili, ci danno e ci tolgono, ci mantengono e ci trasformano.
Dentro di noi si costruiscono pesi e misure, in base alle notare esperienze apprendiamo a reagire ad altre esperienze, ognuna delle nostre esperienze lascia un segno, ogni emozione un peso ed una misura.
Misuriamo e pesiamo ogni cosa, spieghiamo e giustifichiamo una piccola porzione di ciò che siamo, la maggior parte delle nostre esperienze sono inconsce.
Incredibile il susseguirsi degli stati mentali, le ostre lenti, i nostri filtri le nostre gioie, le nostre tristezze, il nostro bello, brutto, giusto, sbagliato, bene, male, ogni pensiero, sentimento, sensazione, percezione, ogni esperienza, ogni emozione passa attraverso i nostri stati mentali, ed ogni stato mentale è articolato dalle esperienze, dalle sensazioni, dalle percezioni, dai pensieri, e non è possibile comprendere per quale motivo siamo o ci pensiamo, il vivere è un continuo alternarsi di stati mentali, le emozioni, di cui parliamo, sono frutto di pensieri ed azioni, navighiamo a vista nel mare della vita, alle volte in mari calmi, alle volte in oceani tempestosi, non rimaniamo mai noi stessi, cambiamo e ci trasformiamo senza fine, o meglio con una fine, con la fine della vita.
Passiamo costantemente nelle acque del dubbio e tra le rocce della certezza, siamo insicuri e poi sicuri, siamo io stessi e poi ci perdiamo in un mare di possibilità, di alternative, siamo forgiati dalle conoscenze, dagli altri, dalle loro aspettative, dalle nostre profezie, le credenze, le convinzioni, i valori, tutto contribuisce a creare in noi pesi e misure, e ad ogni peso e ad ogni misura noi decidiamo, scegliamo, apprendiamo, dimentichiamo, ci allontaniamo, fuggiamo, cerchiamo, ci leghiamo, ci innamoriamo e poi cambiamo, dimentichiamo, ci lasciamo, poi ci ritroviamo, ma non siamo più quelli che eravamo, siamo altri, costantemente altri, altro da quello che siamo stati, altro da quello che pensavamo di essere, di dover apparire, altro da ogni possibile, una nuova combinazione, nuovi fattori, nuovi elementi, nuovi pesi e nuove misure fino alla fine, la fine della vita, si nasce, si cresce, si vive, si muore.








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