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martedì, agosto 20, 2013

L'intelligenza è nel tempo. Marco Chisotti

Nella mia vita mi è capitato spesso di bloccarmi, le mie fissazioni son diventati dei tormentoni, non tanto per me che avendo un gran bisogno di comprendere e capire, mi son trovato spesso limitato nella comprensione, direi ritardato nel senso di arrivare dopo di altri al capire, comprendere, il problema era degli altri che si dovevano sorbire le mie pause infinite di riflessione, alle volte mesi, in qualche occasione anni, ho sempre ammirato le persone che capivano tutto in un batter baleno o come si dice, io ero ancora a farmi domande che loro passavano oltre, poi ho scoperto che la loro intelligenza era perfetta per il prima, la deduzione, per il dopo, l'ipotesi, ma non sapeva assolutamente vivere il presente, gran lavoratori che non si fermavano mai, neppure il tempo per una domanda esaustiva, sempre avanti ed indietro nel tempo.
Per arrivare al dunque voglio rendersi partecipi di due miei tormentoni che per molto tempo mi hanno accompagnato, il primo dei due è stato il concetto di intelligenza, in particolare l'intelligenza astratta alla base della ragione, che matura dopo l'adolescenza e che per me evidentemente è maturata molto lentamente dal momento che inizia intorno ai 12 anni di età ed io ora che ne parlo ne ho 54 di anni ed ancora non credo d'avere risolto l'enigma, perché l'intelligenza ha a che fare col tempo?
Il mio secondo tormentone è un problema che condivido con gli Schizofrenici, l''irreversibilità del tempo, come loro non mi capacito del fatto che nella vita non si può tornar indietro fermando il tempo stesso, non si può recuperare il tempo perduto.
Per tanto tempo mi son stressato e tormentato appunto sul da farsi, andar avanti, tornare indietro, perché non ci si può ricredere del tempo perduto o sbagliato e tornando sui nostri passi cambiare, da un lato il fascino della deduzione, la mentalitá del detective, il famoso pensiero alla Sherlock Holmes, dall'altra le ipotesi di come andranno a finire le nostre spesperienze, la chiaroveggenza, lo spingersi oltre.
Il fascino del tempo l'ho inseguito studiando l'ipnosi regressiva e progressiva, guardando le origini, analizzandone gli sviluppi, comprendendo i presupposti, quello che deve esser vero perchè quello che vien detto abbia un senso, e le ipotesi che permettono di guidare l'esperienza, che portano alla costruzione di un obiettivo, allo sviluppo di un progetto.
Beh è da poco che ho compreso il senso dei miei tormentoni, ero in una perenne condizione di fuga dal tempo, deducevo un passato, ipotizzavo un futuro, e mi mancava una dimensione molto semplice, troppo semplice per esser vera che è il presente.
Ma perchè il presente, il qui ed ora è così difficile da vivere, sembrerebbe il momento più ovvio, più semplice eppure no, il tempo presente sfugge, il carpe diem è per tanti preda ambita che sfugge, perchè? Perchè non possiamo fermarsi nel presente e goder i l'ottimo senza pensare al prima o al dopo, a dover ripartire, evadere nuovamente il presente.
Penso d'essere uno che ha familiaritá col presente, ho molto tempo per pensare mi piace pensare che il pensare sia il mio mestiere, tanto che penso anche pr gli altri, almeno per chi mi sta ad ascoltare, ma come vi ho detto sono tardo, arrivò dopo molto spesso, beh non possiamo fermarsi perchè fermarsi è un po' morire, ci possiamo fermare solo in certi istanti, lo facciamo giocando sull'anticipo e sul ritardo, l'amore è forse la condizione migliore per pensare all'istante in cui ci incontriamo, stiamo veramente con noi stessi, come il piacere dell'atto o in cui si prende sonno, in completa solitudine, o il momento in cui condividiamo il tempo con chi amiamo e ci fermiamo con lui o con lei e rimaniamo per un po' assieme in quell'istante, l'ottimo dell'amore, intenso, profondo, unico con l'altro.
Solo nell'amore, irrazionale, emotivo, senza se è senza ma sconfiggiamo la ragione del prima e del dopo é ci immercgiamo in quello che viviamo, l'amore ferma il tempo in un presente continuo dove l'uno attende e l'altro anticipa, un tempo breve ed intenso in cui si sa che tutto è destinato a passare ancora perdendo i nuovamente nel tempo, ma in cui si cancella tutto il resto.
L'amore e con esso il far l'amore, il catarsi nell'altro ma in un unico momento senza tempo, magicamente fermando un tempo che azzerato si annulla e noi con lui, in quel momento breve e transitorio non non siamo, forse l'unico vero momento di piena libertá.
Beh volevo condividere questa mia complicazione suggerendo i di pensare al vostro tempo, al suo senso, alla vostra narrazione del tempo e di quanto sia un momento altamente emotivo quello in cui tutto si ferma, in cui la ragione è sotto scacco, l'intelligenza ipotetico deduttiva non funziona, tutto è pura emozione senza tempo, senza causa effetto, non si sa perchè si ama, si ama e basta, e quando non ci si trova uno è troppo avanti, l'altro troppo indietro e fino a che non si ritrovano nel tempo non scatta la magia, la magia intelligente di un intelligenza emotiva che ferma il tempo, come nell'esperienza dell'Ipnosi, si va in trance, si sta bene non si vorrebbe più tornare, si vorrebbe rimanere con se stessi, come quando si sta tra le braccia del proprio amore e non ci si vorrebbe più separare, non ci si vorrebbe dividere, si potrebbe anche allungare all'infinito quel tempo e perdere dunque, quindi è perché.
Così rimango a pensare ma perché non si può tornar indietro e rivivere all'infinito quel momento, forse solo perchè quello sarebbe la fine del tuo tempo, la morte.


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